Scario, riapertura spiaggia della Resima? “Mai stata chiusa”

Il gruppo Terra Nostra attacca: “Un inciucio politico che ha il sapore della propaganda elettorale”

Di Redazione Infocilento

Prima di il sindaco di San Giovanni a Piro, Ferdinando Palazzo, poi il presidente del Parco, Tommaso Pellegrino, hanno annunciato la riapertura della spiaggia della Resima, a Scario, uno dei luoghi più suggestivi della costa della Masseta. Peccato, però, che la spiaggia “non sia mai stata chiusa”. L’accusa arriva dal gruppo Terra Nostra. “Per questa ritrovata fruibilità, qualunque sia la ragione della stessa, non può che dirsi grazie”, dicono dal Comitato guidato da Alberico Sorrentino. Proprio quest’ultimo evidenzia come ad essere chiusa non era la spiaggia, bensì lo specchio d’acqua antistante, fino a 30 metri con un’ordinanza della Capitaneria di Poto di Palinuro. Ciò è confermato dal fatto che in questi anni la spiaggia è stata raggiunta a piedi attraverso uno dei percorsi trekking più suggestivi del comprensorio.

“Nell’immediatezza dei fatti e negli anni avvenire, fino all’insediamento dell’attuale Amministrazione nel 2015, ci si è affidati ad un’equipe di esperti (in prevalenza geologi) che hanno analizzato la problematica relativa a possibili smontamenti dalla parete rocciosa e dai costoni che sprofondano a picco nel mare, mettendo in pericolo la sicurezza di quanti affollano la caletta ed il mare che la bagna – ricorda l’avvocato Sorrentino – Lo stesso Parco del Cilento si era dichiarato, sempre a parole, disponibile a valutare uno studio di fattibilità relativo alla messa in sicurezza di tutto il litorale da Centola a San Giovanni a Piro. Ecco, di questo ambizioso progetto, negli ultimi 9 anni, cosa è venuto alla luce? Nulla. Ad oggi non esiste una sola perizia tecnica firmata (sarebbe da irresponsabili) che asseveri le condizioni di messa in sicurezza del costone di Cala delle Vipere. Per calmierare i rischi, infatti, occorrono interventi per i quali non si è visto nemmeno l’ombra di un centesimo. Nessun degli attori preposti si è fatto carico, nonostante la vanteria di cui sopra, di recuperare le risorse economiche necessarie a porre in essere le opere di sicurezza che possano garantire a noi tutti di godere dello splendore di Cala delle Vipere. Se al contrario questi documenti esistono, il Sindaco di San Giovanni a Piro ed il Presidente del Parco li pubblichino indicando anche i soldi spesi per gli interventi, visto che entrambi i rappresentanti istituzionali parlano di messa in sicurezza”.

Ma non finisce qui perché il Comitato Terra Nostra punta l’indice anche sulla concessione demaniale marittima “finalizzata all’occupazione per uso pubblico di quella stessa spiaggia per la quale oggi si parla di riapertura”, per 400mila euro. “Allora la spiaggia era già aperta lo scorso anno? Perché chiedere la concessione di 842 mq di spiaggia se sulla stessa (vedi Regolamento del Parco) non è possibile installare chioschetti, lidi o ombrelloni?”, si chiede Sorrentino. Insomma “Un inciucio politico che ha il sapore della propaganda elettorale”? In quest’ultimo caso Sorrentino non risparmia accuse all’amministrazione comunale e al Parco stesso: “è grave che un presidente intervenga con delle dichiarazioni che non sono accompagnate da documenti a supporto, nell’ambito di un Comune che, in assenza di Pandemia, si sarebbe recato alle urne”.

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