“L’Amministrazione del comune di Agropoli, dopo le recenti Sentenze del Consiglio di Stato, mette in atto l’ennesimo provvedimento in danno del Lido Azzurro, revocando e annullando, in data 26/03/2020, il procedimento di selezione del Concessionario per l’arenile demaniale antistante la proprietà del consigliere Di Nardo (Lido Oasi) che in passato, è stato sempre parte della originaria concessione del Lido Azzurro”. A dirlo Carlo Scalzone, proprietario di quest’ultimo stabilimento balneare.
I fatti risalgono al 2018 quando il Comune pubblicò un bando per la concessione di un tratto di arenile antistante al Lido Oasi, al quale parteciparono i due lidi della Baia e il Comune stesso, intenzionato a realizzare una spiaggia per disabili. Il Consiglio di Stato, come il Tar, avevano ritenuto il procedimento di selezione del concessionario per quell’area legittimo. I giudici amministrativi, però, hanno escluso dalla selezione il Lido Oasi, ritenendo che lo stesso “non è titolare di un interesse della medesima consistenza di quello dello Scalzone (Lido Azzuro), e lo stesso Comune. Per quanto riguarda quest’ultimo il motivo è in un conflitto di interessi: l’Ente non può rilasciare la concessione al proprio Sindaco.
In sintesi il procedimento di concessione dell’arenile doveva essere obbligatoriamente portato a termine ed assegnato al Lido Azzurro, poiché titolare di posizione qualificata e di preferenza. Nullo sarebbe anche il ritiro della procedura intentato dall’amministrazione comunale.
Ma non solo: il Tar ha confermato che negli anni “il Comune ha illegittimamente rilasciato le concessioni stagionali al Lido Oasi” affermando che (…) “non è chiara la ragione per cui il Comune avrebbe consentito, ad altro privato, (Lido Oasi) all’occupazione temporanea dell’arenile con l’istanza rigettata dall’ente locale a Scalzone”.. Una tesi confermata dal Consiglio di Stato che ha aggravato le responsabilità dell’Amministrazione.
In queste condizioni il titolare del Lido Azzurro, Carlo Scalzone, dopo le sentenze del Consiglio di Stato, entrambe favorevoli, ha, proposto all’Amministrazione una soluzione transattiva, dichiarando la sua disponibilità ad organizzare, a titolo gratuito per l’Amministrazione, uno spazio per disabili sull’area demaniale, cioè proprio quello che il Comune aveva asserito di voler fare con la domanda di concessione del Sindaco.
“Questa disponibilità è stata ignorata dall’Amministrazione che ha revocato l’avviso di selezione del concessionario, atto di conformazione coperto da giudicato, e si riappropria dell’area demaniale, creando ulteriori e gravi conflitti di interesse”, dice Scalzone.
Di qui l’annuncio di aver dato mandato all’avvocato Elio Cuoco di presentare ricorso per ottemperanza alle sentenze di Tar e Consiglio di Stato con richiesta di risarcimento degli ingenti danni subiti; al contempo il titolare del Lido Azzurro presenterà un esposto alle competenti Autorità Giudiziarie per verificare se per l’illegittima attività posta in essere dall’Amministrazione comunale, riscontrata ed evidenziata dai giudicati Tar e Consiglio di Stato, possano ravvisarsi eventuali reati e/o danni erariali per la collettività agropolese.