CASAL VELINO. Sentenza di assoluzione perché fatto non sussiste. Il Giudice del Tribunale di Vallo della Lucania, Mauro Tringali, ha così chiuso il procedimento penale nei confronti di Maria Elena D’Aiuto, titolare del Paradise Beach di Casal Velino. La struttura balneare di località Piani era stata al centro di alcuni esposti che ne contestavano la regolarità. In particolare oggetto delle denunce erano stati gli interventi edilizi di sistemazione dell’area che, stando alle accuse, sarebbero avvenuti in una zona soggetta a vincoli paesaggistici e ambientali e senza il nulla osta degli Enti competenti. Inoltre le opere sarebbero state realizzate in violazione dell’autorizzazione demaniale, con conseguenti danni all’ambiente.
Lido Paradise Beach, la decisione del Tribunale
Durante il processo, però, sono risultate infondate le accuse alla titolare del Paradise Beach, di qui la sentenza di assoluzione da tutte le accuse.
«Sono stata vessata da mille ricorsi infondati ogni anno, da quando è stato creato dal 2013 ad oggi per invidia e cattiveria locale mirata solo ed esclusivamente a voler far chiudere la struttura», spiega l’avvocato D’Aiuto.
Da tali ricorsi sono nati procedimenti penali e amministrativi che la titolare ha gestito con un pool di avvocati penali ed amministrativi perché ha sempre lottato per difendere tale struttura «creata con sacrifici e lavoro personale».
«Tali procedimenti hanno fatto emergere la verità sulla legalità della struttura e sono stati tutti vinti», spiega la l’avvocato D’Aiuto che annuncia di star valutando di proporre nelle dovute sedi richiesta risarcimento danni per il danno patrimoniale e non patrimoniale.
Lo stabilimento balneare durante la scorsa stagione era stato anche sottoposto a sequestro.