OGLIASTRO CILENTO. Finisce anche sul tavolo del Prefetto l’ordinanza del sindaco Michele Apolito con la quale sono indicate le regole per la fase 2. Il primo cittadino di Ogliastro Cilento ha dato la possibilità ai suoi cittadini di uscire per svolgere attività motoria solo in alcune fasce orarie. Al contempo, però, ha previsto la riapertura dei luoghi di culto. Un provvedimento più restrittivo rispetto a quanto previsto dalla Regione per quel che riguarda le passeggiate; meno, invece, per la frequentazione delle chiese (leggi qui).
Fase 2: le polemiche
Il caso ha destato malumori, raccolti anche dalla minoranza. Il consigliere Gerarda Ariana con una nota indirizzata al primo cittadino e al Prefetto ha evidenziato come nel redigere l’ordinanza non si sia tenuto conto del provvedimento del Governatore De Luca del 2 maggio che rispetto a quello di 24 ore prima (1 maggio), conferma alcune disposizioni e ne abroga altre.
“Da un lato si restringe la possibilità di uscita se non nelle fasce orarie designate, che invece è contemplata nell’ordinanza regionale n. 42 posto che si mantenga il distanziamento sociale e l’utilizzo dei dispositivi, dall’altro si crea la possibilità di eventuali assembramenti, frequentando i luoghi di culto, nel caso in cui non si riesca a regolamentare tale attività”, evidenzia Ariana.
Proprio l’apertura delle chiese crea qualche perplessità. Di qui la richiesta di sapere quali misure organizzative verranno prese in merito alla possibilità di frequentare i luoghi di culto e se bisognerà prenotare per avere la possibilità di recarsi chiesa. Al contempo si chiede al sindaco “di adeguare l’ordinanza sindacale a quella regionale e di attenersi al DPCM per tutto ciò che attiene all’apertura dei luoghi di culto religioso”. Questi ultimi, in virtù di un accordo siglato oggi tra Governo e Cei, potranno riaprire per la celebrazione delle messe, ma solo dal 18 maggio.