ANTEPRIMA | Bandiere Blu 2020, Cilento da record!

Bandiere Blu 2020, il Cilento pronto a confermare i suoi record. Lo scorso anno il vessillo Fee sventolò su ben 13 spiagge

Di Ernesto Rocco

Scatta il conto alla rovescia per l’assegnazione delle Bandiere Blu. La cerimonia per la consegna dei vessilli si svolge annualmente ad inizio maggio a Roma. Quest’anno l’emergenza Covid ha fatto slittare la premiazione, ma non l’ha cancellat. La Fee (Foundation for Environmental Education) assegnerà il riconoscimento attribuito ogni anno per qualità del mare e dei servizi offerti nei centri costieri, in videoconferenza e a breve comunicherà la data dell’evento che si terrà comunque nel mese di maggio.

I nomi delle località premiate, come sempre, sono segretissimi. Quest’anno a causa dello standby dovuto all’emergenza sanitaria lo sono ancora di più. Dalla segreteria Fee sostengono che la giuria è ancora a lavoro. I dati sulla qualità del mare registrati nei mesi scorsi, però, lasciano facilmente intuire le spiagge che si pregeranno delle Bandiere Blu.

Bandiere Blu i vincitori dello scorso anno

La Campania, grazie al Cilento, lo scorso anno vide sventolare sulle coste ben 18 vessilli. Ad ottenere il riconoscimento Fee furono, Sorrento, Piano di Sorrento, Anacapri e Massa Lubrense nel napoletano e ben quattordici località della Provincia di Salerno.

L’oscar del mare per l’area nord andò soltanto a Positano (con le spiagge di Arienzo, Forniello e Spiaggia Grande), tutti gli altri riconoscimenti, ben tredici, sono andati nel Cilento: Capaccio (Varolato, laura, Casina d’Amato, Licinella, Torre di Paestum, Foce Acqua dei Ranci), Agropoli (Lungomare San Marco, Porto, Trentova), Castellabate (Lago, Tresino, Marina Piccola, Pozzillo, San Marco, Punta Inferno, Baia Ogliastro), Montecorice (San Nicola, Baia Arena, Spiaggia Agnone, Spiaggia Capitello), San Mauro Cilento (Mezzatorre), Pollica (Acciaroli e Pioppi), Casal Velino (Lungomare, Isola, Dominella, Torre), Ascea (Piana di Velia, Torre del Telegrafo, Marina di Ascea), Pisciotta (Ficaiola, Torraca, Gabella, Pietracciaio, Fosso della Marina, Marina Acquabianca), Centola (Marinella, Le Saline, Le Dune, Porto), Vibonati (Torre Villammare, Santa Maria Le Piane, Oliveto), Sapri (Cammarelle e San Giorgio) e Ispani (Ortoconte e Capitello).

I dubbi

Quest’anno i numeri dovrebbero essere confermati con il solo dubbio di Sapri che già in passato ha perso la Bandiera Blu. Negli ultimi anni la città del Golfo di Policastro ha fatto riscontrare delle criticità nei valori del Lungomare, ma ha ottenuto comunque il riconoscimento per altri due tratti di litorale. Così dovrebbe essere anche per il 2020.

Salvo colpi di scena, la Provincia di Salerno potrebbero confermare il suo record grazie al Cilento. Qui gli unici comuni a restare fuori dalle Bandiere Blu sarebbero Camerota, San Giovanni a Piro e Santa Marina. Per il primo si tratta di un vero e proprio paradosso considerato che in passato si è visto assegnare il riconoscimento da Legambiente per «Cala degli Infreschi» come spiaggia più bella d’Italia. Tuttavia non ha l’ok per candidare le aree protette ad ottenere l’importante vessillo; mancano inoltre impianti di depurazione (così come Scario per San Giovanni a Piro), requisito fondamentale per entrare nella graduatoria della Fee. Un problema che dovrebbe essere risolto a breve.

Bandiera Blu: i riconoscimenti per gli approdi

Grazie al Cilento che ha fatto da traino, la Campania è stata negli ultimi anni la prima regione del centro-sud per numero di Bandiere Fee.

Oltre alle Bandiere Blu per le spiagge il salernitano può vantare riconoscimenti per gli approdi turistici. A fare en plein sono Agropoli, Palinuro, Casal Velino, Acciaroli. A questi si aggiungono il porto di Marina d’Arechi, a Salerno, e Marina di Camerota.

Bandiera Blu, i requisiti

Tra gli altri indicatori necessari per ottenere la Bandiera Blu ci sono una corretta gestione del territorio che comprende raccolta differenziata e riduzione dei rifiuti, cura dell’arredo urbano e delle spiagge, accesso al mare per tutti, senza barriere architettoniche e limitazioni. L’obiettivo della Foundation for environmental education è quello di spingere verso un turismo sempre più sostenibile, in cui la qualità dei servizi si accompagni al rispetto dell’ambiente, ma verificando che, su questo punto, l’attenzione degli amministratori sia alta e continua.


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