TORRACA. Partita la cosiddetta fase 2, il gruppo di minoranza “Più Uniti per Torraca” ha deciso di avanzare un piano per la gestione di questa nuova fase di emergenza.
La tutela dei cittadini e il supporto delle attività lese da Covid-19 sono ora le priorità del gruppo di opposizione che evidenzia, invece, la mancanza, da parte dell’amministrazione, di informazione e di strategia, causa di preoccupazione, difficoltà e paura nei cittadini.
Questi i motivi che danno origine al piano proposto che si struttura nei seguenti punti:
– gestione e monitoraggio del flusso migratorio verso Torraca attraverso la dichiarazione dello spostamento da parte della persona o dei nuclei familiari che decidono di rientrare nel territorio comunale al comune o tramite una piattaforma online appositamente creata;
– predisposizione di alloggi dove effettuare la quarantena per evitare ai familiari di sottoporsi alla stessa; riduzione o azzeramento di TARI, TOSAP e canone acquedotto in favore di attività commerciali e artigianali, nonché del canone di fitto per opere pubbliche comunali o di integrazioni, ove mancanti, di servizi essenziali per lavorare in sicurezza;
– sviluppo di un’app al fine di gestire prenotazioni e promozioni di attività di ristorazione e ricettive alberghiere esistenti; utilizzo fondi comunali o rinuncia indennità in favore di famiglie con comprovata esigenza o per acquistare i D.P.I;
– istituzione di una associazione per fornire assistenza agli anziani per l’acquisto di beni e farmaci da portare direttamente a casa seguendo il modello utilizzato dai volontari della protezione civile nella fase 1;
– agevolazione per i lavori di ristrutturazione e recupero edilizio; giusta informazione e corretto smaltimento di guanti e mascherine.
Perché questa proposta?
La cosiddetta fase 2 è iniziata il 4 maggio e noi, vedendo l’immobilismo da parte dell’amministrazione, ci siamo subito attivati per dare il nostro contributo. Infatti la nostra proposta al Comune è stata inviata proprio il 4 maggio. Una presentazione necessaria anche perché la fase 2 non si sa ancora quanto durerà. Il provvedimento attualmente in vigore è valido dal 4 al 18 maggio ma ciò non significa che la fase 2 duri fino al 18. Già la Fase 1 ha visto proroghe su proroghe.
Alcune delle proposte non vengono già eseguite?
Non ci sembra. Le nostre sono proposte, che dovrà applicare e tramutare in ordinanza il Sindaco. Se qualcosa non vuole farla, non la fa, ma noi abbiamo proposto 10 punti che rappresentano un’opportunità da cogliere dalla stessa amministrazione nell’interesse esclusivo della nostra comunità.
Quali sono le preoccupazioni che avete notato nei cittadini?
Le preoccupazioni credo siano quelle di tutti, cioè in primis la voglia e la speranza che il virus non arrivi mai nelle nostre zone perché sarebbe un ecatombe considerata anche la distanza da centri di infettivologia bene organizzati . Ma le preoccupazioni più rilevanti le abbiamo riscontrate nei commercianti ed artigiani i quali soprattutto in questo periodo hanno paura di abbassare le saracinesche e non alzarle più considerato anche che la nostra comunità sta attraversando un decremento della popolazione e dell’economia paesana. Le ormai poche attività commerciali e artigianali presenti sul territorio sono una risorsa da tutelare a tutti i costi. Ecco perché abbiamo proposto varie agevolazioni economiche e tecnologiche che aiutino a rilanciare la promozione del paese a livello turistico artigianale ed agricolo.
Ritenete che i tempi di realizzazione delle proposte siano fattibili in regime di tempo?
Forse non ci rendiamo conto che questa pandemia può rappresentare o il fallimento totale del tessuto socio economico del paese o il rilancio fortissimo di tutto ciò, cogliendo ogni opportunità che la legislazione porrà in essere.
La creatività, l’efficienza e le misure straordinarie sono le uniche cose che occorrono come non mai nella fase due e cioè la fase della rinascita economico sociale della nostra comunità.
Se non ci sarà una guida capace e lungimirante sarà un sicuro lento morire.
La fase 2 attualmente non si sa quando finirà. Per noi la fase 2 dovrà essere un tempo che rappresenti una lunga operosità di ripresa. Azzerare la TARI e TOSAP alle poche attività turistiche, artigianali e commerciali dovrebbe essere un obbligo per la situazione in cui versano. Questo è il momento di utilizzare le poche risorse non per sagre e divertimento ma per la sopravvivenza del nostro tessuto economico, senza economia non vi sarà vita e viceversa. Inoltre chiedere la disponibilità di cestini o cassonetti appositi per le mascherine e i guanti è una cosa che va fatta soprattutto per l’ambiente che spesso non rispettiamo. Quindi non è una questione di tempo.
Attraverso quali mezzi pubblicizzare ancora di più le nuove misure, oltre già a quelle usate come i social?
Il sistema c’è e soprattutto in questo periodo l’informazione totale è estremamente importante.
Noi abbiamo chiesto che qualsiasi azione o misura intrapresa dal Comune sia pubblicizzata al massimo, ora il concetto è semplice: se fai qualcosa hai da pubblicizzare, se non fai non hai da pubblicizzare.
Il gruppo whatapp o i social non bastano.
La stessa amministrazione, anni fa all’inizio del suo primo mandato, finanziò la creazione di un app ITorraca per le comunicazioni del comune. Mai utilizzata e soldi buttati. Poi c’è l’albo pretorio on-line sul sito del comune. C’è l’affissione dei manifesti. Puoi far girare una macchina con megafono che giri su tutto il territorio comunale e da le comunicazioni. Ci sono tanti modi. Poi sinceramente se ci tengo a far sapere qualcosa a tutti faccio il possibile, anche andare casa per casa per informare come per esempio è stato fatto per i buoni spesa con un avviso pubblico che è durato appena 4 giorni che ha negato alla maggioranza degli aventi diritto di parteciparvi. Insomma occorre una inversione di marcia totale da parte dell’aministrazione e queste proposte della minoranza rappresentano un opportunità non un ostacolo. Bisogna saper solo porsi in atteggiamento costruttivo e aperto nell’interesse della nostra splendida