OGLIASTRO CILENTO. La fase 2? Formalmente è iniziata ma di fatto, ad Ogliastro Cilento, sembra più una fase 1 bis. Il sindaco Michele Apolito, infatti, ha firmato un’ordinanza che risulta a tratti più restrittiva rispetto a quanto previsto da Governo e Regione. In particolare il provvedimento limita le uscite per lo svolgimento di attività motoria, riprendendo la nota ordinanza pubblicata e modificata nell’arco di 12 ore dal Governatore De Luca che limitava le passeggiate. Se il presidente della Giunta Regionale ha fatto dietro front, non disponendo limitazioni orarie alle uscite dei cittadini (salvo per l’attività sportiva, dalle 6 alle 8.30), il sindaco Apolito non ha ritenuto fare lo stesso.
La fase 2 ad Ogliastro Cilento: limitazioni per le uscite
Così alle regole sull’obbligo di uscire con la mascherina e solo per comprovate ragioni, al divieto di consumare prodotti all’interno o nelle vicinanze delle attività gastronomiche, il primo cittadino ha previsto che nella fase 2 si possa svolgere attività motoria (le passeggiate) soltanto in taluni orari.
Da palazzo di città, infatti, precisano che “è consentito, in tutto il territorio comunale, dalle 6,30 alle 8,30 e dalle 19,00 alle 22,00, svolgere attività motoria all’aperto, ove compatibile con l’uso obbligatorio della mascherina, in forma individuale, ovvero con accompagnatore, per i minori e le persone non autosufficienti”. In ogni caso “con obbligo di distanziamento di almeno due metri da ogni altra persona salvo che si tratti di soggetti appartenenti allo stesso nucleo convivente, ovvero di minori o di persone non autosufficienti. Sono esentati dall’obbligo di utilizzo dalla mascherina i minori fino a sei anni d’età e le persone con patologie non compatibili con l’uso della stessa”. Per quel che concerne l’attività sportiva, invece, è consentita dalle 6 alle 8.30, come da ordinanza regionale.
Limiti al benessere fisico, ma non a quello dell’anima
La scelta del sindaco Apolito, benché legittima e dettata da ragioni di massima prudenza sulla salute pubblica, ha generato qualche malcontento. Ma le differenze rispetto alla normativa regionale relativa alla fase 2 non finiscono qui.
Se le disposizioni sull’attività fisica sono state interpretate restrittivamente, il primo cittadino ha voluto che almeno l’anima dei cittadini ogliastresi non subisse ripercussioni dovute all’emergenza covid.
“E’ consentita l’apertura dei luoghi di culto subordinata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare tra loro la distanza di almeno un metro”, fanno sapere da palazzo di città. Insomma nella fase 2 chiese aperte ma con un obbligo per i parroci. Questi dovranno “comunicare al Comune il calendario di apertura nei luoghi di pertinenza, per consentire eventuale sorveglianza e controllo da parte delle autorità competenti“.