Agropoli, Fondazione per la Legalità e lo Sviluppo querela Vittorio Feltri

Il presidente Fausto Milillo: "Ci riteniamo offesi e terribilmente feriti dalle parole di Vittorio Feltri"

Di Comunicato Stampa

AGROPOLI. La Fondazione italiana per la Legalità e lo Sviluppo, intitolata al generale dei Carabinieri Ignazio Milillo, annuncia di volere procedere per vie legali nei confronti del noto giornalista Vittorio Feltri, per le dichiarazioni rese nel corso della trasmissione “Fuori dal coro” e dallo stesso confermate da ultimo nel corso dell’intervista rilasciata alla trasmissione “Non è l’arena”, andata in onda sull’emittente La 7.

Il Generale Fausto Milillo, presidente della Fondazione, e da oltre un ventennio impegnato nella diffusione della cultura della legalità e dell’egualità, annuncia di avere conferito l’incarico all’avvocato Valentina Castellucci del foro di Palermo per valutare di procedere in sede civile e penale nei confronti di Feltri.
Un’iniziativa che scaturisce dalla gravità delle dichiarazioni ritenute lesive di diritti fondamentali – tra cui il principio inviolabile di pari dignità sociale ex art 3 della Costituzione – di tutti i cittadini del meridione italiano, laddove, in particolare Feltri ha dichiarato: “Non credo ai complessi di inferiorità, credo che in molti casi i meridionali siano inferiori.”

Da qui la ritenuta necessità della Fondazione, da sempre impegnata nella promozione e valorizzazione della cultura del meridione d’Italia, e come da statuto, nella “promozione di tutte le attività tese a conservare ed a valorizzare la civiltà e la cultura filosofica giuridica della Sicilia, del Mezzogiorno, del territorio nazionale e delle aree del Mediterraneo”, di intraprendere tutte le opportune azioni giudiziarie. In sede civile, con richiesta di risarcimento del danno non patrimoniale derivato da una consumata diffamazione collettiva a mezzo mass media, e in sede penale, con precipuo riferimento all’applicabilità della Legge Mancino del 1993, che sanziona la diffusione di idee basate sulla superiorità e sull’odio razziale nonché qualsiasi forma di incitamento alla discriminazione o di atti di aggressione anche verbale.

“E’ da circa un ventennio che la Fondazione si occupa di promuovere il progresso sociale, culturale ed economico, nazionale ed europeo, con attività tese in particolare a valorizzare la civiltà della Sicilia, del Mezzogiorno, e dell’Unità d’Italia, senza alcuna differenza tra nord e sud, puntando soprattutto sulla formazione dei giovani e sulla memoria storica – commenta il presidente della Fondazione Milillo – per questo ci riteniamo offesi e terribilmente feriti dalle parole che abbiamo avuto modo di ascoltare e che si ritengono dannose e inaccettabili, oltre ad essere di pessimo esempio per i nostri giovani, che devono essere votati alla legalità e all’uguaglianza.”

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