C’è un’Italia che riparte e un’altra che resta ferma al palo nella fase 2. E questa che si ribella e chiede chiarezza. Anche dalla Provincia di Salerno non mancano appelli. La Fiba Confesercenti, ad esempio, ha chiesto al Prefetto chiarimenti per il settore balneare. “Vogliamo portarla a conoscenza di una tipologia strutturale legata all’amovibilità per centinaia di imprese balneari ubicate, in particolar modo, lungo le coste delle aree protette regionali – spiega il presidente Raffaele Esposito – I lidi, in linea con le misure di mitigazione da parte degli Enti locali coinvolti, e nel rispetto del patrimonio ambientale circostante, spesso riconosciute buone pratiche territoriali, necessitano di tempistiche lunghe per consentire il corretto montaggio delle attrezzature di: bar, chioschi, terrazze rialzate, ecc…”
Di qui la richiesta di certezze per poter avviare le attività. Ma la Confesercenti guarda anche ad un altro aspetto: la burocrazia. “Non abbiamo avuto nemmeno il tempo di leggere in maniera chiara e comprensibile le linee guida nazionali di questo piano post emergenza – dichiara il presidente provinciale Raffaele Esposito – per le quali la task force del governo sta lavorando già da giorni, che sono immediatamente arrivate le reazioni del nostro mondo delle PMI di tutti i settori, reazioni non certo nell’ottica della speranza anzi tendenti allo sconforto più totale. ecc…”.
“Un eccesso di norme ma soprattutto un sovrapporsi di normative potrebbero scoraggiare e ridurre gli impatti su una ripresa ed una ripartenza coesa e decisa addirittura determinare la morte di decine di piccole e micro imprese familiari – prosegue Esposito – Compito arduo certamente coniugare la sintesi nella complessità del periodo e tradurla in nuove norme comportamentali e proprio per questo è necessario avere entro giorno 4 Maggio linee guida anche se dure ma ben chiare e definite a valere su tutti i settori. Ci appelliamo ai membri del comitato tecnico scientifico nazionale, ancora all’opera, proprio per sollecitarli ed invitarli alla chiarezza ed alla semplificazione di tutto quello che da oggi in poi si potrà fare”.
Ma la Confesercenti non è l’unica associazione di categoria ad essere intervenuta: la Cna, tramite il presidente Sergio Cosola, chiede la riapertura di acconciatori ed estetiste. Questi “sono pronti a ripartire e ad avere un comportamento dettato dalla prudenza e dalla responsabilità, ma bisogna fare presto, il settore è in ginocchio”, spiega Casola.