Agropoli: “troppo obblighi”. Gran parte delle attività restano chiuse

"Troppi obblighi e restrizioni per le sanificazioni e dispositivi di sicurezza che comportano costi elevati"

Di Angela Bonora

AGROPOLI. Da oggi possibilità di aprire per bar, pizzerie, ristoranti, gelaterie e pasticcerie, ma in molti hanno deciso di non farlo. In seguito all’ordinanza, firmata dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, i titolari di attività, dopo aver rispettato una serie di regole, pena una sanzione e la chiusura dell’attività, avevano la possibilità di garantire almeno le consegne a domicilio.

Non tutti però, hanno accetto di conformarsi alle disposizioni che avrebbero sì determinato la possibilità di lavorare (anche se a ritmi ridotti) ma con costi eccessivi per adeguarsi a tutte le regole previste per la riapertura.

“Sono troppi i costi per aprire un’attività solo per poche ore e ci sono troppe regole da rispettare”, dichiara un commerciante agropolese.

Un altro invece sottolinea come “Non si può riaprire un negozio in queste condizioni. Troppi obblighi e restrizioni per le sanificazioni e dispositivi di sicurezza che comportano costi elevati che potremmo non recuperare. Non è giusto che si deve chiamare una ditta esterna per la sanificazione di un locale in cui non è entrato nessuno e non può entrare nessuno”.

Il problema non riguarda solo Agropoli: in gran parte del comprensorio, infatti, solo poche attività hanno scelto di riaprire. Il problema è ancora più evidente nei piccoli centri.

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