Coronavirus: screening di massa ad Aquara e Padula

Screening di massa da parte dei comuni: 77 tamponi eseguiti ad Aquara, 350 a Padula. Esami sulle persone più esposte al rischio

Di Redazione Infocilento

Emergenza coronavirus, anche i comuni si mobilitano per eseguire screening di massa sui cittadini. Ieri era accaduto ad Aquara dove il Sindaco e l’Amministrazione comunale, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, hanno promosso una prima giornata di prevenzione con i tamponi.
Ne sono stati effettuati 77 a soggetti che hanno avuto più contatti con altri cittadini: dipendenti comunali, Carabinieri, Polizia municipale, protezione civile, pubblici esercenti, operatori commerciali, medici di base, di guardia medica, operatori di ambulanza, e dipendenti della locale BCC e di Poste Italiane.

“Una mattinata impegnativa, a cui seguiranno altre, sempre con l’obiettivo di contenere al massimo, i problemi aperti dal Coronavirus – ha detto il vicesindaco Vincenzo Luciano – Sono iniziative per la salvaguardia della salute dei nostri cittadini, azioni di sostegno economico e di assistenza sociale, senza tralasciare le problematiche più urgenti del nostro Comune”.

Anche a Padula sono state avviate attività di screening, effettuate questa mattina presso l’Aula Consiliare in Piazza Umberto I. Anche in questo caso si intende monitorare l’attuale situazione epidemiologica attraverso l’esame delle persone maggiormente esposte al rischio contagio.

“Tutto ciò è stato possibile grazie all’importante contributo professionale offerto dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, che ha effettuato circa 350 tamponi a medici di base, dipendenti pubblici, Forze dell’Ordine, vigili urbani, volontari Protezione Civile, operatori trasporto pubblico,Case famiglia – ha dichiarato il sindaco Paolo Imparato – Riteniamo che questa piccola esperienza possa contribuire a standardizzare nel più breve tempo possibile le procedure di screening in via di sperimentazione sull’intero territorio regionale e proiettate alla diagnosi di sempre più ampie fasce di popolazione,tra cui quelle più deboli”.

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