Nei giorni scorsi l’avvocato Gaetano Del Chierico, numero uno del Bucccino Volcei, aveva aperto ad una particolare proposta. Il presidente dei rossoneri, come puoi leggere qui, aveva puntato il dito su possibili riforme da introdurre nel mondo del calcio dilettantistico.Il massimo dirigente del Buccino Volcei ha diffuso la sua idea sulle possibili variazioni da attuare nei dilettanti. Questa la lettera scritta, a tal riguardo, da Gaetano Del Chierico.
La lettera di Gaetano Del Chierico
Amici presidenti mi rivolgo principalmente a voi. Chiedendo sostegno e condivisione di un progetto di riforma del calcio dilettantistico regionale che appare quanto mai opportuno e necessario. Specie in un momento storico di grave crisi sanitaria ed economica attualmente in atto, che impone l’adozione di misure importanti di rinnovamento e di rilancio di tutte le attività sia economiche che sportive. Quale momento migliore dunque per dare al calcio dilettantistico regionale regole e valori nuovi. In grado di assicurare sostenibilità al progetto sportivo e dignità, economica e morale a quanti, a vario titolo, operano e vivono nel mondo del calcio dilettantistico?
A mio avviso bisogna partire da alcuni principi basilari. In primis, regole di buon senso ed in secundis, il risultato di una valutazione pluriennale del sistema calcio che ha mostrato profonde crepe e debolezze. Sostenibilità economica del progetto significa dimensionare e strutturare la società sportiva in relazione alle risorse economiche disponibili, in un contesto di regole certe che valgano per tutti.
La proposta del presidente del Buccino Volcei
Accordi economici
Alla base del nuovo sistema calcio dilettantistico regionale vi è dunque, a mio avviso, la necessità di introdurre l’accordo economico scritto tra società e tesserati. Con tetto massimo di rimborso fissato in euro diecimila, in ossequio al limite di legge stabilito per i dilettanti. L’accordo economico scritto, obbligatorio per tutti i tesserati, da depositare contestualmente alla richiesta di tesseramento, è uno strumento di assoluta garanzia per le parti del rapporto. Le società serie che rappresentano una comunità territoriale, che portano in alto il nome di una città o di un comprensorio ed intendono onorare i propri impegni.
Non avrebbero alcuna remora a formalizzare la propria offerta economica al proprio tesserato, sapendo che si muovono tutte in un contesto omogeneo predefinito che assicura un uguale livello di competitività. I tesserati dal canto loro avrebbero a disposizione un adeguato strumento di tutela delle proprie ragioni di credito. Capace di imputare alle società inadempienti, immediate conseguenze di carattere sportivo. Eventuali punti di penalizzazione durante la stagione in corso/divieto di iscrizione al nuovo campionato in caso di accertamento successivo alla conclusione della stagione e/o economico. (certezza, liquidità ed esigibilità del credito).
Capitolo giovani
Altra regola fondamentale da riformare, è quella relativa al numero di under da impiegare in partita. Ormai è oltre un decennio che tale regola è stata introdotta, con l’obbiettivo dichiarato di valorizzare i giovani, ma i risultati raggiunti sono assolutamente negativi. Così come strutturata, la prescrizione relativa all’impiego degli under. Non solo non raggiunge l’obbiettivo della valorizzazione dei giovani calciatori, ma è una misura che lede la dignità del calciatore e mina la stabilità economica delle società sportive.
Stop ai mestieranti del pallone
A vantaggio di alcune persone, che definirei con eleganza, mestieranti del pallone. Nella maggior parte dei casi pseudo procuratori senza titolo. I quali vivono ai margini del sistema, materializzandosi durante il periodo di apertura del mercato, per lucrare guadagni ingiusti ed illeciti. Condividerete tutti voi presidenti che per una società ambiziosa, la scelta degli under è un momento fondamentale della programmazione di una stagione. Il più delle volte “indovinare” gli under si appalesa quale scelta determinante per la vittoria di un campionato. Sbagliare la scelta degli under di contro può vanificare gli sforzi delle società a fronte di un’ossatura di squadra altamente competitiva. Ma chi sono gli under? Diciamoci la verità, senza ipocrisia, da uomini di sport.
Ebbene l’under è quel calciatore (quasi sempre di ruolo “naturale” o “costruito/adattato” – scusatemi la licenza – portiere e/o laterale basso) che alla fine del suo percorso giovanile di 2/3 anni, viene rinnegato dal sistema e spesso lascia il calcio. Abbandonato da società e pseudo procuratori, perché non più funzionale al progetto. Eppure è lo stesso calciatore che un paio di anni prima, per la sua sviluppata fisicità, per la sua precoce intraprendenza ovvero per la sua naturale o forzata adattabilità al ruolo in campo “riservato” (portiere o laterale basso) ci ha fatto dannare per poterlo tesserare.
Il presidente del Buccino Volcei ancora sugli under
È lo stesso calciatore, proposto ed accompagnato da più o meno noti faccendieri del pallone, per il quale abbiamo dovuto combattere e discutere. Per il quale siamo dovuti scendere a compromessi con personaggi particolari che pretendono ed ottengono prebende ingiuste ed illegittime. Per il quale alla fine noi presidenti siamo costretti ad acquistare il cartellino e/o addirittura pagare il prestito annuale. Ma la sua parabola è breve, 2 o 3 anni al massimo, giusto il tempo per consentire al giovane calciatore di consumare le sue illusioni. Da fenomeno a mediocre.
Ed al suo faccendiere di prendere le dovute distanze: “non è colpa mia se non riesco a trovarti una nuova sistemazione, purtroppo non sei più under”. Ed intanto le società sportive continuano a dissanguarsi, i calciatori non più under abbandonano lo sport ed i mestieranti del pallone continuano a sguazzare nelle acque torbide del dilettantismo. Alla ricerca di altri under, ben strutturati, precocemente spigliati, di ruolo naturale o costruito portiere o laterale basso, per perseguire altri guadagni ed altri vantaggi. Noi presidenti abbiamo tanta passione, facciamo tanti sacrifici. Molto spesso siamo stati a nostra volta calciatori, in un periodo storico in cui chi era bravo giocava a prescindere dall’età.
I suggerimenti di riforma
Per questo non possiamo alimentare ed accettare questo sistema che penalizza tanti a vantaggio di pochi. Per la prossima stagione la LND Comitato Regionale Campania dovrebbe riformare la regola degli under. Prevedendo la riduzione dei giovani calciatori da impiegare in partita da tre a due. Un 2002 ed un 2001 in Eccellenza; un 2000 ed un 1999 in Promozione. Si otterrebbe un immediato e duplice vantaggio. Da una parte si ridurrebbe il peso anche economico di quel meccanismo perverso di cui ho detto prima (le prebende ai faccendieri). Dall’altro si offrirebbe ai giovani un arco temporale doppio rispetto a quello attuale, lungo almeno quattro anni, entro il quale maturare fisicamente e calcisticamente, prima di assumere qualsiasi decisione sul proprio futuro.
Valorizzazione under
Spronare le Società di Calcio a formare il giovane calciatore all’interno del proprio settore giovanile. Attraverso il riconoscimento di un reale vantaggio all’attività di valorizzazione. Si potrebbe pensare ad esempio alla possibilità riconosciuta alla Società sportiva di poter impiegare per la prossima stagione nel campionato di Eccellenza un “under” 2000 in luogo del 2001. Purchè abbia militato almeno gli ultimi tre anni nella stessa Società. Si offrirebbe pertanto un vantaggio sportivo alla Prima Squadra (possibilità di impiegare un 2000 al posto di un 2001) quale riconoscimento reale all’attività di valorizzazione del settore giovanile. Tale risultato (la valorizzazione dei giovani) si potrebbe altresì perseguire abbinando alla rinnovata regola degli under. Un nuovo ed importante riconoscimento premiale alle società che di fatto investono sul settore giovanile, sia in termini economici che sportivi.
Riforma campionato Juniores
Al riguardo propongo di prevedere, per la Società che vince la fase regionale del campionato juniores Elite, l’abbuono per la successiva stagione sportiva del costo di iscrizione al campionato e di tutte le spese connesse. Propongo altresì, quale importante riconoscimento sportivo, di garantire il diritto al ripescaggio alla categoria superiore alla Società sportiva che avrà conseguito nell’arco di un quinquennio, almeno tre titoli di Campione regionale Categoria Juniores Elite. Propongo di autorizzare la Società vincitrice del Campionato regionale Juniores Elite ad applicare sulle proprie casacche, per l’anno successivo, uno scudetto o un logo predisposto dal Comitato Regionale. Che dia concreta visibilità al risultato sportivo ottenuto attraverso la reale valorizzazione dei giovani calciatori.
La conclusione di Gaetano Del Chierico
Amici presidenti concludo questa mia nota invitando ognuno di voi a formalizzare e promuovere ulteriori iniziative a tutela del sistema. Con il sereno auspicio che il Presidente Carmine Zigarelli, sempre sensibile alle istanze del movimento e gli altri vertici del calcio dilettantistico regionale, possano raccogliere le mie proposte come spunto di riflessione. Per approfondire temi e problematiche che ad oggi minano la sostenibilità del mondo del pallone a cui ognuno di noi dedica molta parte della propria vita.