Congiuntivite da coronavirus: ne parla il dott. De Marco

Anche gli occhi tra le porte d'ingresso del virus nell'organismo

Di Letizia Baeumlin

Il dott. Umberto De Marco, medico oculista di Vallo della Lucania, ci spiega cos’è la congiuntivite da coronavirus, come proteggersi e ci informa sugli ultimi studi al riguardo. Già dalla fine di febbraio AIMO ( Associazione italiana medici oculisti) aveva parlato della possibilità che il Covid-19 potesse essere presente nel sacco congiuntivale, anche in assenza di corrispondente altra sintomatologia infettiva, sottolineando come l’occhio attraverso la congiuntiva fosse una via di ingresso della infezione virale.

Oggi anche lo studio pubblicato su “Annals of Internal Medicine” dai ricercatori dell’Istituto Spallanzani di Roma, comunicato all’OMS lo conferma.

“Secondo questo studio gli occhi non sono solo una delle porte di ingresso del virus nell’organismo, – spiega De Marco – ma anche una potenziale fonte di contagio, poiché il virus può replicarsi nella congiuntiva, oltre che nell’apparato respiratorio, ed essere rilevato tramite i tamponi oculari. Si tratta di una scoperta che ha importanti implicazioni anche sul piano della salute pubblica in quanto ne deriva la necessità di un uso appropriato di dispositivi di protezione in situazioni, quali gli esami oftalmici, che si pensava potessero essere relativamente sicure rispetto ai rischi di contagio che pone questo virus”.

Chiediamo al dottore, dunque, come proteggere gli occhi?

“La ricerca ha evidenziato che i tamponi oculari possono essere positivi quando invece i campioni del distretto respiratorio non mostrano più tracce del virus. I campioni respiratori del paziente, infatti, a tre settimane dal ricovero risultavano ormai negativi, mentre il campione oculare era ancora debolmente positivo sino a 27 giorni dal ricovero. Saranno necessari ulteriori studi per verificare fino a quando il virus continua ad essere attivo e potenzialmente infettivo nelle lacrime”. Per questo l’unica protezione per tenere in sicurezza gli occhi è mettersi gli occhiali di protezione, “che creano una camera chiusa intorno agli occhi, insieme alle mascherine. Chi porta già quelli da vista ha una minima difesa, ma attenzione dipende dalla grandezza della montatura. Perché parliamo di goccioline che possono essere dirette o fluttuare nell’aria”.

“Lo studio dello Spallanzani quindi ci dice che occorre portare tutti gli occhiali di protezione se vogliamo avviare la Fase II”, conclude il dott. De Marco.

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