PRIGNANO CILENTO. Rientra nel Cilento e viene messo in quarantena, ma in paese scatta l’allarme. Tutto è successo nel week end in seguito al ritorno in paese di un uomo che svolge la professione di cuoco su una nave. A causa dell’emergenza sanitaria in atto, l’armatore ha deciso di ridurre il personale, pertanto anche il cittadino prignanese ha dovuto lasciare momentaneamente il lavoro e ha scelto di rientrare nel suo luogo di residenza.
Cittadino in quarantena, allarme in paese
Come da prassi, però, prima di far ritorno a Prignano Cilento ha avvertito il sindaco. Quindi, accompagnato dai carabinieri della stazione di Torchiara, è stato messo in isolamento in un appartamento offerto da una famiglia del posto. Il cuoco cilentano, infatti, ha ritenuto opportuno non tornare presso la sua abitazione dove risiedono la moglie incinta e i suoi quattro figli. Tuttavia il ritorno in paese accompagnato dai militari ha destato preoccupazione, considerato anche che nello stabile dove attualmente è in quarantena risiedono delle persone anziane e con altre patologie, condizione che li rende particolarmente esposti al rischio infezione.
I chiarimenti del sindaco Giovanni Cantalupo
Il sindaco, però, ha voluto tranquillizzare tutti e spiegare come sono andate realmente le cose. «L’uomo, sbarcato dalla nave, è tornato nel suo comune di residenza. Tuttavia per evitare la quarantena anche ai figli e alla moglie (la quale è incinta e in questi giorni deve fare delle visite mediche importanti), si è fatto ospitare da un’altra famiglia, in una casa dove abita da solo. C’è una regolare ordinanza di quarantena come prevedono le disposizioni», precisa Giovanni Cantalupo. Il primo cittadino aggiunge che l’uomo «sta bene e ha tutti le necessarie certificazioni della Capitaneria di Porto. Ora è in isolamento così come la legge dispone». Cantalupo, poi, interviene anche sulle polemiche diffusesi in paese: «Con il comandante della stazione carabinieri di Torchiara abbiamo fatto tutto secondo le regole, queste persone che hanno diffuso l’allarme saranno denunciate per procurato allarme».