All’approssimarsi della fase 2, successiva al lockdown, è ancora forte l’incertezza da parte della filiera turistica relativa alle strutture ricettive extra alberghiere quali case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast ed altre tipologie, specie sui tempi e sulle modalità della cosiddetta riapertura.
Queste tipologie di strutture sono quelle che non solo hanno subito ingenti danni nell’immediato ma che molto probabilmente, sulla scorta delle prime indicazioni, ne subiranno ancora di più nel medio e lungo periodo.
Chiara è la posizione della componente della Presidenza Nazionale Aigo Confesercenti e coordinatrice provinciale per l’ospitalità extra alberghiera di qualità, Nicole Iuliani, la quale afferma: “si parla di fase successiva, ma, senza linee guida chiare su come poter agire, i titolari di attività ricettive non hanno gli strumenti per fronteggiare la possibile riapertura. C’è bisogno di tempo per riorganizzare il lavoro ed apportare dei cambiamenti laddove si debbano soddisfare requisiti particolari. Alcune linee guida sono offerte dal sito ufficiale dell’OMS, ma per adesso ancora nessun obbligo è stato previsto. Per quanto riguarda, invece, gli aiuti statali, la filiera turistica si sente abbandonata nel suo complesso. Ricordiamo che le strutture ricettive extra alberghiere adducono il beneficio di ampliare fortemente l’offerta turistica sul territorio, generando introiti di grande rilevanza anche per molte altre attività terziarie, per cui si auspica che il prossimo decreto di aprile sia non solo economicamente confortante ma anche strategicamente lungimirante”.
Dello stesso avviso Giorgio Iannuzzi dell’Associazione turistica Terra e Mare di Camerota che pone l’attenzione agli incentivi economici sia per i turisti sia per chi affitta, coinvolgendo la regione a sostenere i costi della mobilità per chi prenota una vacanza in Campania.
“Si potrebbe pensare” – dichiara Giorgio Iannuzzi – “ad una deducibilità in dichiarazione dei redditi dei costi sostenuti per le vacanze e una fiscalità ridotta per le aziende turistiche. Inoltre, la nostra associazione ha già provveduto a chiedere al comune una riduzione del 50% della tassa di soggiorno, incentivo soprattutto per chi opera nei paesi interni. Anche l’opportunità degli “Holiday Bond” recentemente lanciata potrebbe essere interessante per la nostra rete”.
Sempre sul fronte cilentano, Saverio Principe, è preoccupato per la fase di “convivenza” che, tra l’altro, coincide con la stagione lavorativa. “Sono molti i dubbi” – dichiara Saverio Principe – “come si affronterà la questione dei parcheggi? Potrebbe essere opportuno installare segnaletiche informative elettroniche per evitare sovraffollamenti ed inutili code”. Non mancano i quesiti su modalità di check in e check out, sanificazioni degli ambienti, concessioni demaniali, e la possibilità di monitorare ogni varco di accesso al fine di garantire la sicurezza degli avventori.
Arianna Scariati, delegata Aigo Confesercenti per Capaccio Paestum, si interroga sugli stessi quesiti relativi alle modalità di accoglienza ed auspica aiuti economici regionali a sostegno delle imprese, atti a garantire la sanificazione certificata delle strutture, l’acquisto di gel igienizzanti ed apposite valigette di pronto soccorso con materiale specifico. Non mancano, però, considerazioni ottimiste: “quest’anno” – dichiara Arianna Scariati – “si ospiterà in modo differente e ciò deve essere chiaro agli operatori e ai vacanzieri con una comunicazione vincente che tranquillizzi l’intero comparto turistico. Se si rispettano le distanze, l’igiene personale e quello degli ambienti, non c’è motivo di non godersi un pò di tranquillità fuori dalle mura domestiche”.
“Voglio essere molto chiaro sulla fase 2” – chiosa il Presidente provinciale di Confesercenti Raffaele Esposito – “al netto delle rassicurazioni sanitarie che speriamo arrivino presto perché tanti hanno rispettato ed onorato gli inviti istituzionali e sanitari, ripartire sarà una necessità per migliaia di aziende, esercenti e relative famiglie, perché le misure di sostegno, ad oggi, sono insufficienti. Stare chiusi sarebbe un lusso per pochi. Sono al fianco dei coordinatori provinciali salernitani di AIGO Confesercenti, ascoltiamo quotidianamente il loro grido di allarme e le loro eccellenti proposte, cosí come quello di tutti gli altri settori, bisogna ripartire insieme e presto. Il dato che viene fuori, dalle nostre fasi di ascolto digitali, è quello di una rispettosa, ma oggi, faticosa sofferenza a stare fermi. Il tempo limite per non innescare la “Bomba Sociale” della insofferenza collettiva ed individuale sta per terminare, è arrivato il momento di agire. Non si può stare a casa con la sola prospettiva di indebitarsi attraverso dei prestiti bancari.
Siamo difronte ad uno scenario nuovo ed inquietante se dovesse saltare la stagione estiva. In provincia di Salerno se si dovesse prolungare il lockdown e se dovesse saltare ulteriormente la data ipotetica del 4 Maggio, sperando in una azione uniforme delle regioni almeno tra quelle confinanti per favorire accessi controllati omogenei del turismo di prossimità, ci sarebbero ancora maggiori posizioni verso quella chiusura delle attività ragionata. Sarebbe un disastro. In provincia di Salerno sono circa 30/35 mila collaboratori stagionali ufficiali, un dato da triplicare per tutte quelle posizioni border line che pure esistono, ed i settori coinvolti praticamente tutti avrebbero delle ulteriori difficoltà. I nostri imprenditori in queste ore sono chiamati a fare delle scelte difficili e sofferte; per questo dobbiamo offrire loro soluzioni concertate e condivise come un piano post emergenza e delle linee guida , ma soprattutto garanzie in ordine agli aspetti della responsabilità civile e penali di tutti gli operatori.
I progetti, le proposte della nostra rete Confesercenti sono stati depositati ieri in Regione come da opportuna richiesta. Osservatorio sul turismo, piano post emergenza, fondo di garanzia per esonero responsabilità degli operatori turistici, maggiori controlli sui territori e attendibilità di arrivi sicuri nelle Destinazioni turistiche, questo e molto altro a valere su tutti i comparti economici regionali. Speriamo che il messaggio arrivi forte e chiaro per chi ha potere di governo in questo momento a tutti i livelli istituzionali. Confidiamo nel nuovo decreto di Aprile perché occorrono come detto da oltre un mese misure straordinarie per contrastare questa emergenza straordinaria”.