Stagione balneare in Cilento: niente barriere in plexiglas ma meno ombrelloni

Si programma la stagione balneare: diverse le ipotesi in campo. Escluse le barriere in plexiglas ma tante altre ipotesi per evitare contagi

Di Luisa Monaco

Se con l’inizio della stagione balneare il coronavirus non sarà sparito bisognerà adottare delle misure restrittive anche al mare. Nonostante le previsioni ottimistiche di alcuni virologi che prevedono un aiuto del sol leone nella lotta al virus e preannunciano un vaccino pronto già a settembre, il settore turistico-balneare si prepara ad affrontare la pandemia.

Stagione balneare, le proposte

Ecco allora che arrivano le prime proposte per attuare il distanziamento. Tra queste le innovative barriere in plexiglas che dovrebbero garantire le distanze tra coloro che prendono il sole sotto l’ombrellone ma che di fatto non impedirebbero gli assembramenti a riva o in acqua. C’è chi poi immagina l’obbligo di mascherina anche sulle spiagge e un’abbronzatura che ci lascerebbe un segno evidente sul volto almeno fino in autunno.

Titolari di stabilimenti balneari cilentani: “Meglio restare chiusi”

Queste proposte sono state accolte timidamente dal settore balneare cilentano. Da Capaccio a Sapri c’è un’unica certezza: i guadagni caleranno vertiginosamente e se ci saranno imposizioni particolari varrà più la pena lasciare gli ombrelloni chiusi, qualora le autorità lo consentano (in caso contrario il rischio è anche quello di perdere la concessione).

Ma quali sono le proposte? I pannelli in plexiglass si, ma solo alle casse e non in spiaggia, anche perché i costi sono ingenti e le mareggiate potrebbero danneggiarli. Si alle mascherine e ad interventi di sanificazione di lettini e ombrelloni ogni volta che vengono utilizzati, ma ciò stando anche attenti a non utilizzare prodotti che finendo in mare possano danneggiare l’ambiente.

L’inizio della stagione balneare

E quando l’apertura? De Luca ha promesso per fine mese l’avvio dei lavori per montare gli stabilimenti. Ombrelloni, sdraio e cabine saranno in numero minore in modo da consentire il distanziamento. Un problema soprattutto per i piccoli lidi. Non si escludono accessi scaglionati alle spiagge. Per ora, però, tutto è ancora incerto. Sarà necessario prima capire come si evolverà la pandemia.

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