Il mondo del calcio, negli ultimi giorni, aveva intravisto segnali di ripartenza, soprattutto nei principali campionati. Ritorno, nel mese di maggio ad allenamenti, prima, e di conseguenza al calcio giocato. Ieri, invece, è tuonata come una sentenza l’affermazione del dott. Giovanni Rezza, che ha smorzato decisamente i toni. Inutile dire che il mancato avvio delle serie maggiori escluderebbe completamente, poi, quello a livello dilettantistico.
Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, a margine della conferenza stampa della Protezione Civile, di ieri, ha rilasciato interessati dichiarazioni sulla ripartenza dei campionati.
Rezza sulla ripartenza dei campionati
“Il calcio è uno sport di contatto quindi comporta dei rischi di trasmissione. Qualcuno ha proposto un monitoraggio stretto sui calciatori, con test quasi quotidiani, a me sinceramente sembra un’ipotesi un po’ tirata. Siamo quasi a maggio, Il comitato tecnico scientifico sul tema ancora non si è espresso, ma se dovessi dare un parere tecnico non sarei favorevole. Credo che il Comitato tecnico scientifico sia d’accordo. Poi sarà la politica a decidere“.
Qualche ora prima era stato, invece, Gabriele Gravina, presidente della FIGC, all’interno di un’intervista rilasciata a Sky Sport a parlare della possibile ripresa dei campionati.
Le parole del presidente della FIGC Gravina
“I campionati di calcio ricominceranno nel momento in cui ci sarà la garanzia e la tutela della salute degli atleti e degli addetti ai lavori. Siamo in contatto continuo con il ministro Spadafora. Il 15 abbiamo una riunione importante del nostro comitato scientifico federale. Comunicheremo la procedura a tutte le leghe, inizieremo a fine mese. L’auspicio è poi ripartire con il calcio giocato. Noi siamo nelle condizioni di dover rispettare le indicazioni del nostro governo. Non possiamo rischiare ma abbiamo anche una esigenza, finché non ci sarà impedito, cioè di definire i nostri campionati. La mancata definizione dei nostri organici sarebbe una cosa molto negativa per il nostro calcio. Non abbiamo scadenza, la FIFA ha stabilito un principio generale, ci adegueremo alle indicazioni internazionali e del nostro comitato tecnico-scientifico. L’idea comunque è completare i campionati”.