Gentilissimo Ministro dell’Economia e delle Finanze Prof. Roberto Gualtieri,
Lei mi è simpatico per ben tre motivi; il primo perché abbiamo lo stesso nome: “ Roberto”, un nome importante che significa “ splendente di gloria”, il secondo perché è laureato in Lettere con un Dottorato in Storia, il terzo perché ama la musica ed in particolare suonare la chitarra. Al di là delle mie simpatie personali, volevo rivolgerle un accorato appello per l’ottima riuscita delle trattive in corso con gli altri Ministri dell’economia europea . Dopo le polemiche della settimana scorsa, prima con i partner europei, poi con l’opposizione (Salvini e Meloni, Taiani nessuno lo (ri)conosce): Mes si o Mes no, Eurobond o Corona bond, cifre da capogiro:400,500,1000 miliardi, si arriverà ad un accordo definitivo il 23 aprile con una Conferenza dei Capi Di Governo. Adesso però arriva la parte più complicata. Da oggi inizieranno di nuovo le trattative per avere quel qualcosa in più che noi Italiani vogliamo. I bond comuni sono sul tavolo, ma sono ancora lontani dall’essere accettati. Sarà la prossima battaglia del fronte dei Paesi del Sud. Non certo sono io a dover ricordarlo ma : “Si vis pacem para bellum”.Se vuoi la pace prepara la guerra. Non è un concetto che si sposa bene con il cristianesimo. Per noi la pace suscita pace, ma l’autore, lo storico Vegezio è uno dei primi ad aderire alla nostra religione, quindi a maggior ragione la diamo per buona. Questa frase è stata usata ed abusata nel corso della storia. Tuttavia a certi livelli di intensità e di durata, la paura non è più una fonte di prudenza e moderazione e comunque tende a diventare ingovernabile anche da parte dei suoi strateghi; la paura continua non cronicizza, non può depotenziarsi né diventare un’abitudine o uno stile di vita. Quindi nei prossimi giorni giochiamoci il tutto per tutto .Facciamo noi Italiani, con Lei a rappresentarci quel salto di qualità. Lei ha dichiarato di: “ aver trovato l’accordo con altri Paesi tra cui la Francia, che non possiamo rispondere a uno shock comune e simmetrico con politiche fiscali asimmetriche che amplierebbero i divari tra Paesi. Pertanto la risposta comune europea sarà adeguata solo se comprenderà l’emissione comune di bond europei per finanziare i piani nazionali di risposta all’emergenza coronavirus”. Caro Ministro ,Lei meglio di chiunque altro sa che qui c’è in gioco il destino non solo dell’Italia ,ma dell’intera Europa. Non abbiamo bisogno di mance, ma di ricostruire con dignità. Le auguro nelle prossime settimane ,di tenere il punto fermo su come gestire la crisi in questa guerra assente solo in apparenza.I coronabond sono non solo necessari ma il punto ultimo di quel po’ che resta di questo sogno chiamato Europa.