Messe e polemiche in Cilento e Diano, ma il Viminale lo prevede

Messe e polemiche. Le funzioni religiose contestate ma il Viminale prevede per la Settimana Santa che si svolgano le celebrazioni

Di Ernesto Rocco

Prima Laureana Cilento, poi Monte San Giacomo. I due comuni del comprensorio del Cilento e Vallo di Diano sono stati al centro di polemiche per delle celebrazioni religiose. Proiettati in articoli di testate d’informazione sui social, parroci e fedeli sono stati messi alla gogna per aver organizzato o partecipato ai riti della settimana santa. Eppure le polemiche sono del tutto immotivate poiché le disposizioni ministeriali ed anche quelle delle autorità religiose dicono ben altro e riducono le polemiche ad una fake news.

Messe e polemiche: i fatti

Siamo entrati nella settimana santa. Molte parrocchie del territorio stanno celebrano i riti previsti dalla fede cattolica. In alcuni, casi, però, le celebrazioni (tutte svolte a porte chiuse), sono state trasmesse in diretta sui social. La presenza di più persone all’interno dei luoghi di culto ha innescato immediati malumori. Tutto è partito dalla Parrocchia Santa Maria del Paradiso di Laureana Cilento dove la Domenica della Palme il parroco don Giovanni ha celebrato la funzione.

Presenti, oltre al prete, anche i lettori dei testi sacri, il sacrestano e l’organista. La messa si è svolta senza altri fedeli eppure le immagini e la presenza di queste persone, ha indotto qualcuno a puntare il dito contro la funzione religiosa.

Ma non finisce qui perché un episodio simile ha interessato questa settimana anche Monte San Giacomo. L’adorazione eucaristica promossa da don Agnello vedeva la presenza pure del sindaco Raffaele Accetta, intervenuto come unico rappresentante dei cittadini alla funzione, al termine della quale il parroco ha portato il santissimo all’esterno della Chiesa. Qui erano presenti almeno altre tre persone. Il tutto immortalato dalla diretta Facebook. Immediate ancora una volta le polemiche per il messaggio sbagliato che la Chiesa avrebbe lanciato. Di fatto, però, anche in questo caso le autorità hanno tenuto a precisare che i presenti erano soltanto il parroco, i lettori e il custode della Chiesa. Mentre all’esterno dell’edificio di culto vi erano 2 o forse 3 persone radunatesi spontaneamente per ricevere la benedizione, ma a distanza di sicurezza.

Messa e polemiche: le previsioni ministeriali

Polemiche a parte, sono possibili o meno questo tipo di celebrazioni? La risposta è si. Una nota del Viminale, infatti, ha chiarito che per i Riti della Settimana Santa il numero dei partecipanti è limitato, ma possono essere presenti, oltre al parroco, “celebranti, diacono, lettore, organista, cantore e operatori per la trasmissione”. Non solo: questi ultimi saranno considerati avere un “giustificato motivo per recarsi dalla propria abitazione alla sede ove si svolge la celebrazione”, quindi non potranno neanche ricevere sanzioni. La nota del Ministero dell’Interno, ribattuta dalle autorità ecclesiastiche, è molto dettagliata e conferma che quanto avvenuto nelle due chiese del territorio è tutt’altro che illegittimo.

Le polemiche contro i parroci non hanno motivo di esistere poiché si sono attenuti alle regole. Se proprio deve esserci una contestazione perché qualcuno trova errati tali comportamenti, va diretta al Ministero che ha impartito tali disposizioni.

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