Nel mondo dello calcio, in questo periodo di stop forzato, molte società hanno sfruttato il web per pubblicare pensieri, stati d’animo e allenamenti dei propri atleti. Dirette social e interviste scritte hanno fatto da padrone per tenere viva l’attenzione anche sul lato sportivo. Attivissima la Polisportiva Santa Maria, che ha raggiunto, tra gli altri, Donato Capozzoli, attaccante classe 1995. Questa l’intervista rilasciata dal calciatore, originario di Aquara (Sa), all’ufficio stampa dei cilentani, primi nel gruppo B d’Eccellenza regionale.
Raccontaci della tua esperienza con la Polisportiva Santa Maria?
“Della mia esperienza alla Polisportiva posso esserne solamente fiero sia a livello societario che a livello personale. Ho trovato delle persone serie, una società solida che ha grandi progetti, e sono felice soprattutto del rapporto che ho stretto con gran parte della città”.
Qual è l’arma vincente, secondo te, di questa squadra?
“L’arma vincente di questa squadra sono le qualità che ognuno di noi mette a disposizione. Allenamenti fatti sempre con il sorriso, e la voglia di portare a casa i 3 punti ci hanno contraddistinto fino a questo momento. Se siamo primi in classifica vuol dire che da agosto abbiamo lavorato bene e abbiamo messo il nostro massimo impegno in ogni partita”.
Come nasce la tua passione per il calcio?
“La mia passione per il calcio nasce da bambino. Facevo le palline con pò di nastro isolante e giocavo dentro casa. Poi i miei genitori hanno deciso di iscrivermi alla scuola calcio di Roccadaspide all’età di 5 anni dove sono rimasto fino all’età di 13. Lì sono cresciuto molto, perchè fino a qualche tempo fa era una scuola calcio importante che faceva crescere molti giovani. Infatti, lì ci sono persone vicine all’Inter e alla Lega Pro“.
Qual è il tuo momento calcistico più bello che puoi raccontarci?
“Non ho un momento calcistico tra i miei preferiti. Ogni partita mi ha regalato un’emozione diversa, ma è soprattutto dalle sconfitte e dalle delusioni che si ama ancor di più questo sport, perchè riemerge la voglia di dare sempre il massimo e di tornare vincente dopo una sconfitta”.
Donato Capozzoli a quale calciatore si ispira?
“Mi ispiro a tanti calciatori che fanno cose belle. Non ne ho uno in particolare, bisogna solamente imparare da loro”.
Cosa fai quando non dai un calcio a un pallone?
“Quando non calcio un pallone mi alleno da solo, faccio quello che posso. Non nego che la mia passione più grande sono i film e i giochi di guerra. Ci perdo la testa, soprattutto per Call of Duty. Amo anche tutti gli animali, nessuno escluso”.
Il tuo messaggio in un momento così delicato per tutta la nostra Nazione?
“Il messaggio che posso dare è quello di continuare a restare a casa per far sì che domani possa essere un giorno migliore per la nostra Nazione, ma soprattutto per il mondo intero. Solo così potremmo ritornare a fare le cose che facevamo prima, ma soprattutto ritornare al Carrano esultando tutti insieme per un goal o per una partita vinta”.