Da Piano di Zona S9 fondi ai comuni per l’emergenza coronavirus

Saranno utilizzati i residui dell'annualità 2017 destinati alla povertà e ai tirocini formativi

Di Comunicato Stampa

I fondi residui dell’annualità 2017 dei contributi destinati alla povertà e ai tirocini formativi, che i Comuni non avevano ancora utilizzato, saranno distribuiti ora dagli stessi comuni per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. L’importante impegno arriva dal Piano di Zona dell’ambito S9, coordinato da Gianfranca Di Luca, che ha messo a disposizione dei comuni tutti i fondi disponibili relativi all’annualità 2017. Si tratta di un provvedimento urgente che sindaci e ambito sociale hanno proposto e condiviso durante il coordinamento in videoconferenza di fine marzo, per fronteggiare le problematiche derivanti dall’emergenza conseguente alla pandemia da Covid-19.

Un importante lavoro messo in campo dai sindaci e dai delegati del Piano di Zona S9, che serve una popolazione di circa 47.000 abitanti, e consentirà di dare una risposta importante e concreta alle comunità dei 17 comuni dell’ambito, da Centola a Sapri. in questo momento difficile. Ogni comune gestirà le risorse in modo autonomo. «Una decisione presa dall’intero gruppo, in modo unanime, per poter avere disponibilità immediata e senza vincoli di destinazione, delle risorse per l’emergenza attuale. Non sono grandi cifre ma hanno consentito ai comuni di dare immediata risposta», ha commentato il sindaco di Celle di Bulgheria, Gino Marotta. – Sono risultati importanti che si ottengono quando si lavora insieme, in modo coordinato, con unione di intenti ed una visione d’insieme». Le famiglie in difficoltà sono tante, tra queste anche quelle che vivono di lavori nel settore turistico.

«Per il nostro comune i fondi sono circa 24mila euro che abbia deciso di utilizzare acquistando i beni di prima necessità nelle attività commerciali che si sono convenzionate, – ha spiegato il sindaco di Camerota Mario Scarpitta – Li spenderemo insieme ai 70mila euro erogati al governo centrale, ai quali si vanno a sommare. Questa sarà una importante boccata di ossigeno, almeno per il mese di aprile». «Stiamo cercando di utilizzare al meglio i fondi che abbiamo a disposizione, distribuendoli all’interno della comunità. – ha aggiunto Ferdinando Palazzo, sindaco di San Giovanni a Piro – Sono più di 13mila euro i fondi dal Piano di zona, di cui 9 mila li destiniamo ai buoni spesi. La situazione è ormai diventata difficile per tutte le famiglie». «E’ una iniziativa lodevole questa – ha sottolineato il primo cittadino di Rofrano, Nicola Cammarano – Con i fondi del Piano di zona daremo 43 buoni da 300 euro contanti. Insieme a quelli del governo riusciamo a raggiungere circa 100 famiglie, un quarto del Comune. Per aprile ce l’abbiamo fatta, vediamo cosa succede a maggio». La coordinatrice ha fatto anche richiesta alla Regione se la quota di compartecipazione dei comuni, che ammonta a circa 300.000,00 euro in totale, potrà essere spesa per l’urgenza direttamente dai comuni. «Siamo in contatto con la Regione, – ha aggiunto il sindaco di Celle di Bulgheria, Gino Marotta – stiamo lavorando su questo, ma bisogna capire come calibrare gli interventi in modo corretto e trasparente per arrivare tranquilli alla fine dell’emergenza».

Dunque il Piano sta lavorando su doppio e triplo binario. Con questa seconda programmazione si stanzia la quota di compartecipazione comunale di 7 euro ad abitante, per consentire ai comuni di erogare contributi economici alle tante famiglie che si trovano in difficoltà in questi mesi. Un Piano di Zona attivo, quello coordinato dalla Di Luca, che viene incontro non solo alle famiglie bisognose ma anche a quelle con disabili gravi e gravissimi, a chi soffre di autismo e anche alle donne in difficoltà inserite nel progetto Svolte. E, non per ultimi, verranno liquidati i contributi previsti per l’acquisto di parrucche da alopecia da chemioterapia, per chi ne ha fatto già richiesta, e le risorse destinate al progetto “Dopo di noi”, ovvero per gli interventi a favore di persone con disabilità grave prive del sostegno familiare.

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