Ospedale di Agropoli pronto. Resta da completare l’organico

Completati i lavori strutturali ma c'è da reperire il personale. Quello attualmente in servizio non può coprire le 24 ore

Di Carmela Di Marco

L’ospedale di Agropoli è pronto ad aprire i battenti, ma prima c’è da superare una difficoltà, ovvero quella del personale. I lavori, sotto il profilo strutturale, sono ormai stati completati. L’ospedale di Agropoli diventerà un covid-hospital pronto ad ospitare pazienti che necessitano della terapia intensiva o di un normale periodo di assistenza e osservazione. Rispetto alla prima data indicata per la conclusione dei lavori, il tempo si è prolungato poiché è stato necessario attrezzare dei percorsi che rendano sicura la struttura per operatori e pazienti.

L’accesso al reparto covid sarà sul retro della struttura, completamente indipendente dal pronto soccorso e dall’accesso agli uffici.

All’interno predisposti dei percorsi separati, suddivisi per colori e completamente indipendenti, permetteranno l’accesso nella zona rossa senza passare in alcun modo in altre aree della struttura. Le stesse sale utilizzate per il trattamento dei pazienti contagiati dal virus sono state realizzate con dei particolari sistemi di risucchio dell’aria che eviteranno, anche quando le porte sono aperte, che il virus possa uscire all’esterno.

“I lavori di adeguamento sono terminati. Per la manutenzione sono stati spesi circa 300.000 euro. Sono state consegnate le apparecchiature elettromedicali, tra le quali ventilatori polmonari (circa 700.000 euro); meno di 70.000 euro è stato il costo di macchinari per l’insufficienza respiratoria; circa 300.000 euro per altre attrezzature sanitarie. Quasi 1,4 milioni di euro. Finalmente fatti, numeri, lavori e ora presto con il personale per una struttura che è diventata una realtà per oggi e lo sarà anche per il futuro”, ha commentato il sindaco Adamo Coppola.

Con l’ospedale pronto resta solo da risolvere il problema relativo al personale. Attualmente, con medici infermieri ed altri operatori già al servizio dell’ASL, è possibile coprire un turno di 12 ore. Il numero va incrementato; potrebbe essere questione di giorni o anche di poche ore considerato che la situazione è un continuo divenire.

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