Tamponi agli agenti di polizia municipale per scongiurare il pericolo di contagio da Covid-19 e potenziamento dei dispositivi di protezione. La richiesta arriva dalla Csa, che si rivolge a Regione Campania, Comune di Salerno e prefettura di Salerno per la tutela degli operatori, sottolineando lo sforzo messo in campo per garantire i controlli necessari al rispetto della quarantena, seppure in condizioni di estrema difficoltà.
«Il personale, giornalmente, svolge attività prevalente per l’osservanza delle misure di contenimento della diffusione della pandemia – ricorda il segretario Angelo Rispoli – A causa delle caratteristiche non eludibili del servizio, è facilmente rilevabile l’evidente impossibilità di osservare le prescrizioni sulle misure di prevenzione e di limitazione del rischio tra gli stessi appartenenti al corpo. La polizia municipale rientra nei servizi pubblici essenziali, caratteristica che si accentua per l’emergenza in atto. Per tali motivi e quale idonea misura di precauzione e prevenzione sanitaria, al fine di limitare i rischi della possibile diffusione del contagio pandemico sia all’interno del corpo che verso la cittadinanza».
Per la Csa Salerno è dunque fondamentale adottare gli opportuni protocolli sanitari, in particolare attraverso la rilevazione del Covid-19 «attraverso uno screening verso tutto il personale in servizio, che non ha avuto, o a cui non è stata concessa, la possibilità di accedere al lavoro agile, né di essere esentato dal servizio». Non manca un appello al sindaco di Salerno e al comandante della polizia municipale, affinché si adottino «ulteriori misure di prevenzione e di tutela attraverso protocolli operativi tesi a fronteggiare l’emergenza Covid-19 per garantire ogni ulteriore misura a tutela della salute del personale in servizio. Tra le misure preventive, la rilevazione quotidiana della temperatura corporea attraverso un termometro ad infrarossi istantaneo senza contatto, da effettuarsi ad ogni ingresso in servizio del personale di turno. Tale modalità di prevenzione per la rilevazione di un sintomo del Coronavirus, non solo è a tutela della salute del singolo lavoratore ma è una delle misure di prevenzione che può limitare la diffusione nel contesto lavorativo. Questa misura già è in uso presso altri Comuni e permette, nel rispetto della riservatezza dei dati sensibili, la rilevazione giornaliera della temperatura di ogni singolo lavoratore e, nel caso di temperatura pari o superiore ai 37,5°C, cautelativamente viene disposta verso il dipendente l’immediata misura di permanere presso il proprio domicilio. Inoltre vanno potenziati i Dpi (dispositivi di protezione individuale) adottando tutti gli strumenti utili, non ultimo la visiera o gli occhiali tampone a protezione del viso e della trasmissione via aerea. Del resto – conclude Rispoli – detta disposizione è stata raccomandata nella nota dell’Anci Campania che si è richiamata ad apposita circolare del Ministero della Salute del 24 marzo».