Pellegrino: riaprire ospedale di Sant’Arsenio. Ferraioli: tamponi anche a Polla

Le proposte per il potenziamento degli ospedali in questa fase di emergenza coronavirus

Di Redazione Infocilento

Potenziare le strutture sanitarie del Vallo di Diano. La richiesta è bipartisan. Il sindaco di Sassano e Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Tommaso Pellegrino, ha fatto alcune considerazioni sulla necessità di riattivare l’ospedale di Sant’Arsenio, riconvertito in un Covid Hospital. Un provvedimento necessario secondo l’amministratore valdianese, anche alla luce dell’aumento dei contagi nel comprensorio (109) e alla necessità di evitare un sovraffollamento del presidio pollese.

“Bisogna utilizzare il presidio di Sant’Arsenio per farlo diventare punto di riferimento dedicato al Covid-19. Ne sono più convinto oggi perchè con un numero di contagiati così alto, costruire dei percorsi dedicati diventa importante”, ha spiegato il primo cittadino. “A chi dice che i tempi sono troppo lunghi consiglierei di cambiare scusa, perchè in Cina costruiscono un ospedale in un mese, ma anche in Italia in pochi giorni sono state allestite strutture ospedaliere con tutti gli strumenti per fronteggiare le urgenze legate al Coronavirus. Noi la struttura ce l’abbiamo già e in poche settimane, con pochi interventi mirati, potremmo avere un ospedale dedicato”, ha proseguito.

Pellegrino, poi, ha sottolineato anche la necessità che negli ospedali vengano inviate delle figure specialistiche affinché i pazienti possano essere seguiti anche da professionisti con specifiche competenze in malattie infettive. “Finalmente arriva anche all’ospedale di Polla uno specialista e mi fa piacere, ma questo non basta, perchè di queste figure c’è bisogno anche nel territorio” ha detto Pellegrino.

Sul fronte politico si registra anche l’intervento di Marzia Ferraioli, deputata di Forza Italia che punta l’attenzione sulla necessità di potenziamento del laboratorio dell’ospedale di Polla: “Occorrono personale e strumenti dedicati ai prelievi a mezzo tampone, da estendere all’intera popolazione, e ciò in ragione della vastità di un contagio, che ha indotto le autorità competenti ad isolare buona parte del Vallo del Diano”, ha spiegato. “Ad oggi – ricorda la parlamentare – i tamponi vengono ritirati da un’autoambulanza che muove dall’ ospedale di Nocera Inferiore, raggiunge l’ospedale di Polla, prende in carico i tamponi da analizzare, li consegna all’ospedale di Salerno per le verifiche di rito. Ma, perché sottrarre autonomia proprio all’ospedale più vicino al vasto abitato, dichiarato focolaio di covid 19 e, dunque, prima “zona rossa” in Campania? L’ospedale di Polla insiste proprio in questa stessa zona e sono anche tanti i piccoli e isolati comuni che fanno capo a Polla. Perché non rendere autonomo il laboratorio di analisi del nosocomio di Polla?”, si chiede la deputata.

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