Uno dei problemi che Regione e Aziende Sanitarie stanno affrontando in questa fase di conversione degli ospedali in Covid-Hospital è rappresentato dalla necessità di creare ambienti che garantiscano la sicurezza di pazienti e personale e che evitino la diffusione del contagio. Un problema serio considerato che solo in Lombardia sono stati oltre 30 i medici uccisi dal coronavirus.
Ad Agropoli per evitare problemi, ci si è affidati ad un noto pneumolgo, Mario Polverino, che ha analizzato anche la situazione delle strutture sanitarie del Nord Italia.
“Studiando le strutture della Lombardia – ha spiegato il sindaco Coppola – il dottore Polverino si è reso conto che gli ospedali non erano sicuri per il personale. Così ha proposto ulteriori modifiche al progetto stilato per l’ospedale di Agropoli. Ciò comporterà ulteriori lavori e un tempo maggiore per eseguirli ma renderà la nostra struttura sicura”.
In particolare il dottore Polverino ha suggerito la creazione di tre zone, suddivise per colore e accessibili con percorsi separati: verde, gialla e rossa. Tra le tre aree ci sarà la possibilità di comunicare ma chi si trova in una zona dove sono i pazienti contagiati non potrà accedere alle altre o lasciare la struttura se prima non avrà seguito un percorso proprio di sanificazione.
L’ospedale di Agropoli avrà in totale 34 posti letto di terapia intensiva e 48 per i pazienti in osservazione.
Restano in standby, invece, i servizi che avrebbero dovuto potenziare la struttura prima dell’emergenza come le sale operatorie, per le quali il percorso di attivazione era comunque già iniziato. Rimangono in funzione, invece, i posti letto di medicina generale già attivi.