Il caffè sospeso è una usanza viva nella società napoletana. Quando un cliente ordina un caffè sospeso, si trova a pagare due caffè pur ricevendone uno solo. In questo modo, quando una persona bisognosa entra nel bar può chiedere se c’è un caffè sospeso: in caso affermativo, riceve la consumazione di una tazzina di caffè come se gli fosse stata offerta dal primo cliente. Questa tradizione è stata viva nella società napoletana per diversi anni, anche se più recentemente ha conosciuto un declino, pur restando un’abitudine che si conserva.
Il pacco sospeso a Sapri
In questo periodo d’emergenza la comunità di Sapri prende in prestito questa storica tradizione, tramutandola in una iniziativa di Social Eating: il “pacco sospeso”. L’idea è stata lanciata dal mastro gelataio e pasticcere Enzo Crivella ed è stata subito raccolta dall’Unione Commercianti Sapresi, Protezione Civile, Croce Rossa e ovviamente dal Comune.
Obiettivo? Fronteggiare la situazione che l’intera nazione sta vivendo. E in che modo? Lasciando beni di primaria necessità presso i negozi, al fine di aiutare le famiglie che già vivevano in situazioni precarie a livello economico e che oggi subiscono più che mai le svariate difficoltà provocate dall’emergenza sanitaria.
“Per fronteggiare questa emergenza, nasce questa iniziativa la quale mette in risalto il senso di appartenenza ad una comunità che si aiuta a vicenda nei momenti più bui, di una comunità forte, pronta a rialzarsi”, fanno sapere i promotori del pacco sospeso.
L’invito è diretto a tutti i sapresi affinché partecipino e si mostrino sensibili. La distribuzione dei prodotti avverrà tramite volontari martedì 31 marzo, dalle ore 10 alle 13.