Dalla Russia con amore…passando per Cina e Cuba.

Nei tempi del coronavirus.

Di Roberto Scola

Chi c’è lo doveva dire a noi, che i “nemici” dei nostri “amici”, diventano “nemici” nostri. Mi spiego meglio. Gli Americani e gli Inglesi ci hanno preso a calci. Non è colpa della popolazione ovviamente, ma dei due Presidenti ,ormai caricatura di loro stessi, con i quali non riusciamo più a parlare. Eppure sono stati due grandi Paesi. Non possiamo dimenticare, quello che gli Stati Uniti  hanno fatto nella Seconda guerra mondiale per l’Italia e per L’Europa. Eppure proprio gli Alleati americani ci hanno chiuso ad inizio di questa crisi le loro porte, trattandoci come “untori”. Per non parlare del Premier inglese Boris Johnson, il “selezionatore della specie”. Si dice che sia laureato a Oxford in Lettere Classiche, peccato che nessuno se ne è accorto. Evidentemente della grandezza dei nostri avi, non ha capito niente, ha studiato tutto a memoria.

Questi due grandi “ geni” della politica mondiale ,si sono chiusi nel loro orticello, pensando che a loro non succedesse niente. Non sono  esperto di politica internazionale, non capisco di equilibri  tra Stati, fuori dall’ONU, dentro la NATO ed altre cose che lascio a chi di dovere. So solo questo. Quando tutto finirà ci saranno nuovi equilibri geo-politici e nuove alleanze da fare. Allora non dobbiamo dimenticare chi ci ha teso la mano in un momento di difficoltà. La grande madre Russia. Putin ha chiamato il premier Conte, domenica pomeriggio, il primo jet è decollato da una grande base alle porte di Mosca e nella serata è arrivato all’aeroporto militare a Pratica di Mare. Altri nove jet sono seguiti  nel giro di ore. Tutti i materiali hanno raggiunto la Lombardia. Foto diffuse dal ministero della Difesa russo mostrano la colonna di mezzi che sale sui velivoli. Si notano un laboratorio mobile, alcuni camion militari, una fila di ufficiali e diversi furgoni con aiuti medici. Sulle fiancate sono stati disegnati cuori con i tricolori dei due Paesi e la scritta in tre lingue “Dalla Russia con amore”, come il film di 007. Come dimenticare quello che dal primo momento ha fatto la Cina per noi. Ma quello che commuove di più, sono gli aiuti di Cuba ;un Paese afflitto da povertà e dall’ embargo . Al loro arrivo i medici cubani ci hanno detto: “Non offriamo ciò che ci avanza: condividiamo quello che abbiamo”. Con questo slogan, sono atterrati a  Milano. Andranno ad operare all’ospedale da campo di Crema in una delle zone più colpite.

Nel 2014 medici cubani andarono in Africa per combattere un virus ancor più spaventoso; Ebola. Precedentemente erano accorsi in 70 paesi diversi nel mondo per dare aiuto in occasione di epidemie, catastrofi naturali e guerre. Quando finirà tutto questo, ricordiamoci e ricordiamo tutto questo  agli yenkees ed i Paesi a loro affini.

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