Forse sarà questo tempo di Covid-19, che ci obbliga a rimanere a casa con i ns pensieri o forse la mia testa dura di vecchio cilentano (che non sopporta più e vuole che ci lasci presto il CoranoVirus, ma anche un mondo fatto di troppi errori, più o meno voluti, ma reiterati !), che scrivono queste mie …
Se l’avverarsi del primo auspicio di sicuro darà vita ad un diverso modo di vivere, rapporti e realtà, (quantomeno in termini di propositi !), il secondo rischia di essere inteso, da qualcuno, come inutile filosofeggiare.
Sono convinto, invece, che il PIL di una Società, nasca prima dalle idee !!!
Esempio/scempio: la Sanità pubblica; dopo averla annientata, oltraggiata in ogni sua forma, sfruttata elettoralmente e sistematicamente lasciata al suo destino per inseguire ed rimpinguare quella privata, al pari dell’ultima prostituta ai danni dell’amante per bene, oggi viene codardamente osannata, come colui che, scoperto traditore, implora di essere risparmiato.
Dove sono, oggi, i sostenitori del numero chiuso ?
Per anni abbiamo assistito al mercato delle vacche: dai falsi corsi di preparazione al concorso di ammissione, ai dispendiosi (per famiglie e studenti) corsi universitari in paese lontani, utili solo per le nazioni ospitanti.
Siamo stati testimoni del vergognoso abbandono delle Università e delle ricerche ed abbiamo guardato scorrere il fiume dei cervelli, tra le sponde della nostrana incapacità e della cinica e criminale previsione di altri, distanti da noi e vicini ai loro interessi.
Causa di tutto ciò? Mancanza/inadeguatezza (dolosa o colposa) di programmazione.
Cosa fanno un buon padre di famiglia o una buona massaia, nell’amministrare e gestire gli interessi dei propri cari ?
Programmano, secondo le loro necessità con una visione, fatta se non di saggezza, ma almeno di buon senso, i tempi e le modalità delle loro scelte !!! magari interloquendo coi soggetti interessati !!!
La domanda sorge spontanea: in quale riforma/iniziativa, istituzionale, si intravede una lungimirante visione di insieme e di futuro ? non è l’emergenza che detta l’agenda ?!
Circola, in questi giorni (di sfrenato uso dei social), il seguente pensiero:”Avete dato un milione al mese ai calciatori e 1300 € ai medici e ricercatori. Ora fatevi curare da Ronaldo”.
Si potrà dire banalizzazioni, generalizzazioni, anche il calcio è importante !
Vero ! Come è vero, però, che ci manca il (buon) senso delle priorità !!!
In questi giorni il Covid-19 impone a quel buon padre di famiglia e/o alla buona massaia, di passare prima in farmacia, poi al supermercato e solo dopo, per gli altri negozi.
Regole elementari (quasi banali), di ogni buon Amministratore/Politico, ma che dovremmo fare anche nostre, nel nostro quotidiano, soprattutto nelle nostre coscienze.
Spinti non proprio dal perseguire fini pubblici, si tenta di difendere, a diverso titolo, occasionali interessi di bottega e/o desideri di presenzialismo, dando vita al solito copione, riveduto e corretto, di un teatrino di falso ed occasionale impegno, da riporre, appena la contingenza sarà finita, nel traboccante cassetto del dimenticatoio.
Spero che in un prossimo futuro ricordando questo popolare e democratico (ma anche serio e rigoroso) Covid-19, sapremmo: stimare le regole come strumenti vitali (e per questo da rispettare e non eludere !) ed anche ricordarci che è giunta l’ora di lasciarci alle spalle, una volta per sempre, la inutilità dell’apparire e/o del prevaricare, per fare spazio alla concretezza delle Idee.
Di quelle Idee che intrise di leale spirito propositivo, nascono per dare soddisfazione, vera e concreta, ai bisogni di tutti, questi visti anche in prospettiva !
Di quelle Idee che devono essere unico terreno di Analisi (seria, rigorosa e laboriosa), per quella Classe politica fatta di Uomini, mossi dall’impegno (proprio del Volontariato civile) che, in una saggia ed onesta Visione di Futuro: ampia, inclusiva e meritocratica, scarta, in via definitiva, i conflitti di interessi (di bottega e clientelari), da troppo tempo nemici del benessere (e della Dignità) di ognuno.
Sfogo, questo, (di vecchio cilentano, ancora più testardo), che lascio ai Giovani, solo come spunto, ma con l’augurio che diventino (e restino), liberi artefici del Futuro, proprio e dei loro Figli.
dionigi de’ sanctis