Coronavirus, al San Luca di Vallo arriva il Tocilizumab

Sperimentazione del farmaco su un paziente di Agropoli

Di Carmela Santi

Dal Pascale arriva a Vallo della Lucania il Tocilizumab. L’ospedale San Luca è tra le prime strutture sanitarie ad aver avviato la somminstrazione del farmaco per i pazienti affetti da polmonite da Covid 19. Dopo i primi casi positivi la direzione sanitaria dell’ospedale vallese con il direttore Adriano De Vita ha subito contattato l’Istituto Nazionale Tumori. A sollecitare la sperimentazione la dottoressa Laura Pesce responsabile del reparto di oncologia del San Luca che già collabora con i colleghi del Pascale nell’ambito della ROC(rete oncologica campana), essendo questa l’unica possibilità per l’uso del farmaco nei pazienti Covid 19 pos. Da non dimenticare che il direttore scientifico dell’Istituto è il dottore Gerardo Botti originario di Sessa Cilento.

Botti con il collega Paolo Ascierto e il direttore del Pascale Attilio Bianchi altro cilentano , è originario di Futani, hanno dato l’ok per l’avvio della sperimentato presso la struttura sanitaria del Cilento. Al San Luca lo scorso 26 febbraio è arrivato il primo caso di coronavirus della Regione Campania. Ad oggi sono ricoverati tre casi positivi arrivati dai comuni cilentani di cui un paziente di Agropoli in gravi condizioni. Nelle ultime ore al San Luca struttura Covid stanno arrivando anche casi positivi da altre aree della regione.

La dottoressa Pesce ha avuto l’intuizione di chiedere subito di usare il Tocilizumab. Il farmaco già conosciuto per l’artrite reumatoide sperimentato al Pascale con importanti risultati per i malati di coronavirus. Il Tocilizumab viene somministrato a pazienti con stadio di malattia abbastanza iniziale, non intubati o intubati da massimo 24 ore. “Il farmaco – spiega la dottoressa Pesce – si somministra in vena al massimo per due volte, a distanza di 12 ore”. Al Cotugno la sperimentazione sta dando buono risultati, stanno migliorando le condizioni dei pazienti trattati con il Tocilizumab. La speranza è di avere gli stessi risultati sui pazienti del San Luca.

“Il paziente trattato – dice la dottoressa Pesce – è in rianimazione, facciamo tutto in collaborazione ognuno con le sue competenze, oltre me che seguo lo studio come responsabile scientifica c’è la direzione, i rianimatori, farmacisti, infermieri. Un gran lavoro di squadra”.

L’emergenza coronavirus vede in campo tanti validi sanitari. A fronteggiare i casi al San Luca un’altra donna. Alla dottoressa Francesca Sguazzo la direzione sanitaria ha affidato il percorso e la gestione sia casi sospetti che accertati Covid 19. “I pazienti – spiega la dottoressa- – vengono inquadrati, in prima battuta dal personale del PS, attraverso un pre-Triage esterno al pronto soccorso, in apposita tensostruttura attrezzata. Dopo adeguato inquadramento, il sospetto Covid 2019, viene collocato nei locali della ex Medicina d’Urgenza, al piano terra dell’ospedale.Qui il personale infermieristico del reparto gestisce il paziente ricoverato”. Il tutto tiene a precisare la dottoressa avviene in totale sicurezza “Tutti gli spostamenti del paziente verso la Radiologia-TC-Rianimazione seguono un percorso protetto e dedicato”.

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