VIDEO | La quarantena social dei musicisti cilentani

Gli artisti campani provano a tenere alto il morale

Di Antonella Agresti

Gli artisti cilentani e campani contribuiscono a tenere alto il morale in questi giorni di quarantena. Tanti sono i video postati sui social nei quali cantanti e musicisti cercano di esorcizzare la paura e regalare momenti di svago. In particolare il gruppo di musica popolare Sette Bocche ha riadattato il brano Mannaggia ‘e femmene che è diventato Mannaggia o’ coronavirus. Nel video gli otto componenti cantano insieme sebbene separati dalla quarantena grazie alla webcam.

C’è poi il Peppe Cirillo che posta un video in cui interpreta un brano della tradizione popolare e successivamente invita a rimanere a casa per far sì che tutto vada nel verso giusto.

E ancora, una meravigliosa versione di Soni a Battenti del M° Pino De Vittorio vede la partecipazione a distanza di Angelo Loia, Giustina Gambardella, Francesco Citera e Davide Sorrentino.

Con la musica, dunque, non solo si cerca di combattere la noia, ma anche lo stress psicologico generato dal clima di apprensione e dallo stravolgimento delle abitudini quotidiane. Gli artisti, tuttavia, sono tra le categorie di lavoratori maggiormente colpite dallo stop alle attività e per questo è stata lanciata una petizione on line con l’hashtag #velesuoniamo. Tra le motivazioni della petizione si legge: “Il 99% degli artisti e delle professionalità che ruotano intorno al mondo dei concerti e della didattica è a casa da settimane senza prospettive e, soprattutto, senza alcuna protezione economica e previdenziale. Se la perdita economica per il mondo dello spettacolo è stata valutata, ad ora, in circa 8 miliardi di euro parte di questi interessano il nostro mondo che consta di migliaia di musicisti e di concerti con un indotto di professionalità “intermittenti” che oggi sono a casa in estrema difficoltà. Chiediamo dunque al Governo non solo di proteggere la nostra categoria in questo difficile momento ma, e soprattutto, di ripartire dal vuoto di ora per ridisegnare i diritti e i doveri di una compagine professionale che opera con criteri e meccanismi diversi rispetto ad altre realtà del Paese.”

Condividi questo articolo
Exit mobile version