Riaprire l’Ospedale di Agropoli per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. È questa la richiesta fatta dal Sindaco di Castellabate, Costabile Spinelli, attraverso una lettera indirizzata alla presidenza della Regione Campania e inviata, per la sottoscrizione, a tutti gli altri Sindaci del territorio.
Una missiva, quella a firma di Spinelli, che sottolinea con grande apprensione e alla luce dell’ipotesi di nuovi casi di COVID-19 in Provincia di Salerno, quanto sia essenziale per la comunità cilentana la riapertura immediata dell’Ospedale di Agropoli. Un ritardo che il Primo cittadino di Castellabate definisce “irragionevole e paradossale” poiché si tratta di una struttura moderna e attrezzata che potrebbe certamente rappresentare un ottimo presidio di cura e accoglienza, soprattutto in questa grave situazione di emergenza.
La riapertura della struttura è stata richiesta più volte negli anni, un vero e proprio grido d’allarme che ad oggi non sembra essere stato ascoltato. Da qui l’iniziativa partita dall’Amministrazione di Castellabate che ha l’intento di far sottoscrivere a tutti i Comuni dell’area Sud della Provincia di Salerno, la stessa richiesta da inviare al Presidente Vincenzo De Luca. Un grido univoco che si congiunge al movimento popolare, di associazione e di singoli cittadini, e che vuole trasmettere alla Regione un segnale preciso e diretto anche da parte delle Istituzioni.
«Non possiamo più aspettare vista la carenza di strutture sanitarie in questo territorio – denuncia il Sindaco di Castellabate Costabile Spinelli – In questa fase di emergenza sanitaria quello di Agropoli rappresenta un punto di riferimento per un’area vastissima, la battaglia è quindi comune, anche perché i costi per attivare i posti di terapia intensiva nell’Ospedale di Agropoli sono irrisori se paragonati a quello che si prevede di investire per questa emergenza. Faccio un appello accorato, e sono sicuro che troverà immediato riscontro, a tutti i Sindaci del territorio affinché sottoscrivano questa richiesta urgentissima per la salvaguardia della salute dei cittadini».