Nel piano emergenziale varato dalla Regione Campania non è stato considerato l’apporto che la sanità privata accreditata “possa e debba mettere in campo in virtù di molteplici considerazioni”. È quanto affermano dal sindacato NurSind.
Il segretario Biagio Tomasco spiega le ragioni di tale affermazione: “La prima, in ordine assoluto, è che avendo la stessa per anni avuto accesso a fondi pubblici per poter tranquillamente operare e crescere nel panorama regionale e provinciale, ora, in un momento di emergenza come quello che stiamo vivendo, debba mettere a disposizioni uomini, mezzi e risorse per fronteggiare il picco che è prossimo ad arrivare”.
Per questo, secondo il NurSind, si “possano tranquillamente utilizzare le sale operatorie, i ventilatori respiratori e gli anestesisti rianimatori, finanche in pensione che operino in dette strutture, per far fronte alle esigenze che sicuramente si presenteranno”.
“Siamo certi che dopo anni di collaborazione pubblico – privato, con relativo assorbimento di risorse
pubbliche, nessuno si tirerà indietro sul fronte di una guerra, perché di guerra trattasi, che solo uniti potremo vincere”, conclude Tomasco.