Pagine di vita agropolese…Agropoli nel 1936!

Ricerca di Ernesto Apicella

Di Ernesto Apicella

Agropoli, i colori, le case, i pescatori, nel racconto di Francesco Bruno, intellettuale umanista. Nato ad Ascea il 28 maggio 1899 e morto a Napoli il 20 novembre 1982, fu scrittore, giornalista, critico d’arte, tra i più originali del Novecento. Brano tratto dall’articolo “Marine del Cilento”, pubblicato sulla rivista “Augustea” Politica, Economia, Arte, n°10 del 31 maggio 1936. Quindicinale edito a Roma.

“(…)Quando si scopre il mare, il paesaggio si anima d’un subito. Intorno ad esso non si addensa più una cortina vaporosa di caldo; l’aria si fa tersa, anche se il sole continui a saettarla con i suoi fasci incandescenti. Agropoli si staglia nell’azzurro, vestita di verde e di turchino. La collina, che la protegge, si adagia mollemente nell’acqua; le onde la carezzano e la spruzzano di biacca. Emergono i tetti, che ardono al sole. Il vecchio castello si rizza, nel cielo, come a voler difendere ancora il suo passato di onnipotente signore del luogo. Le case, sul mare, paiono incastrate fra i sassi; sono case grezze, in maggioranza, e rosicate dalla salsedine.

Già dall’alba, i camini mandano pennacchi di fumo per l’aria; qualche cane uggiola; uomini scamiciati s’industriano intorno alle barche ancorate. Lungo la riva sono le reti ad asciugare. I pescatori han sempre da fare; muti e abbronzati ciondolano trascinandosi da un posto all’altro, e mettendo un poco d’ordine tra gli attrezzi sparsi. Sembra che essi non siano stanchi, dopo la nottata di pesca, tanto è abituale quel loro atteggiamento dinoccolato e impenetrabile. Qualcuno stringe un mozzicone fra i denti e continua a dimenarsi; qualche altro bada a pulire i pesci, che tremano ancora tra luccichii argentei (…).

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