Domani, 29 febbraio, il Carnevale di Agropoli sarà protagonista sulla terza rete della Rai, all’interno del Tg Itinerante, questa volta dedicato al fascino dei carnevali campani. Lo spazio televisivo, in onda ogni sabato su Rai 3 alle ore 14.00 e condotto dal giornalista, Rino Genovese, è dedicato alla scoperta e alla valorizzazione dei numerosi comuni della regione, raccontando storia, tradizioni e varie notizie dei centri campani.
L’evento, tra i più attesi dell’anno, è giunto alla 49esima edizione; nato in collaborazione con una serie di associazioni del territorio, l’edizione 2020 ha confermato il programma ormai consolidato delle due sfilate dei carri allegorici e la Corrida, aggiungendo tutta una serie di altri appuntamenti, dedicati a bambini ed adulti.
Le radici del Carnevale Agropolese affondano nel sano e rigoglioso mondo delle tradizioni contadine cilentane. Agropoli, fino agli anni sessanta, è stato un paese con un’economia basata sull’agricoltura e sulla pesca. Per cui non poteva non sentire l’influenza, dei rituali e delle gestualità, legata al mondo contadino. Il Carnevale rappresentava uno di questi momenti. L’allegria, la sfrenatezza, l’ingordigia e la gioia per la morte al rogo di “Carnevale”, dalle cui ceneri si sarebbe rigenerata la vita nei campi.
I “mascari” e la “Canzone di Zeza” hanno rappresentato per molti anni il Carnevale di Agropoli. La sfilata del 11 febbraio 1952 rappresentò la svolta del Carnevale Agropolese. Si passò dall’esibizione spontanea di poche persone nella “Canzone di Zeza” o dei bambini vestiti da “Mascari” in cerca, casa per casa, di salsicce etc…, ad una sfilata ben organizzata, con un nutrito numero di partecipanti e con un tema più ampio del solito.