VALLO DELLA LUCANIA. I test eseguiti all’ospedale Cotugno di Napoli hanno confermato la positività della biologa ucraina di 26 anni al coronavirus (leggi qui). Una notizia che si sperava non dovesse arrivare. La donna ieri sera è stata trasferita proprio presso il presidio partenopeo dove verrà sottoposta alle cure del caso. L’ufficialità del primo caso di coronavirus in Cilento e in Campania la darà soltanto il Ministero della Salute dopo che i tamponi eseguiti sulla 26enne verranno analizzati presso l’ospedale “Spallanzani” di Roma. La conferma giungerà, salvo imprevisti, in mattinata.
Intanto, così come previsto dal protocollo, anche il personale del “San Luca” entrato in contatto con la 26enne di nazionalità ucraina ma residente ad Abatemarco di Montano Antilia, è stato sottoposto a quarantena. Ieri, inoltre, sono stati ricostruiti tutti gli spostamenti della donna che rientrava nel Cilento da Cremona. Emesse nuove ordinanze di quarantena, non solo ad Abatemarco ma anche in comuni limitrofi. Chiuse tutte le scuola della Campania.
Presso il presidio ospedaliero di Vallo della Lucania si stanno vivendo ore difficili, soprattutto per i timori di tanti cittadini, spaventati da una diffusione della malattia. Già nella serata sono stati richiesti nuovi tamponi per dei familiari della 26enne Ucraina. La famiglia da 24 ore è in quarantena ma fino a due giorni fa la sorella è andata regolarmente a scuola presso il liceo scientifico di Vallo. Circa 10 giorni fa la biologa è rientrata nel Cilento ma solo negli ultimi cinque giorni, quando i sintomi della malattia si sono presentati, ha scelto di restare in casa.
Saranno comunque soltanto i test dello Spallanzani a decretare definitivamente se la donna è o meno affetta da coronavirus. Per ora, vista la positività delle analisi eseguite al Cotugno, si eseguono i protocolli previsti dal Governo. Ma la speranza è sempre che possa esserci una smentita.