Ospedale di Agropoli: una ferita aperta. Serra: “pronta ad incatenarmi”

Ospedale di Agropoli: un tema che continua a far discutere. I cittadini chiedono con forza la riapertura ma si va avanti a passi troppo piccoli

Di Arturo Calabrese

Tra le tante emergenze del Cilento vi è quella legata alla sanità. Un territorio molto esteso nel quale opera soltanto l’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania con molta fatica e immense difficoltà. Situazione causata da un piano sanitario regionale che ha visto la chiusura dell’ospedale di Agropoli e il ridimensionamento di quello vallese. Il bacino di utenza cilentano per l’emergenza si sposta dunque a Sud, all’ospedale “Immacolata” di Sapri e a Nord verso il “Santissima Addolorata” di Eboli o il “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia.

Ospedale di Agropoli: un ferita per il territorio

L’ospedale di Agropoli è diventato ormai una grande ferita per il territorio e numerosissime sono le proteste da parte della cittadinanza che ne chiede un’apertura a tutti gli effetti e non limitata a pochi posti letto riservati a breve degenze da codice bianco. Era il 2 aprile del 2013 quando l’Azienda Sanitaria Locale di Salerno bloccò i ricoveri e dopo qualche giorno furono sospesi i servizi di radiologia e il laboratorio di analisi. Il tutto per effetto di un decreto del 2010 per un piano di rientro nel settore sanitario.

Scioperi, manifestazioni, occupazioni, furono all’ordine del giorno finché pian piano l‘attenzione calò. L’ospedale è stato al centro di diverse campagne elettorali sia comunali che regionali con promesse, di diverso colore politico, di una riapertura con tanto di potenziamento. Ultima è stata la passerella di Vincenzo De Luca nel 2017 durante la quale si tagliò il nastro per la riapertura del pronto soccorso, ma dopo 3 anni è attivo soltanto a ritmo ridotto e i problemi sono ancora tanti, come attestano recenti fatti di cronaca.

Il comitato ISA per l’ospedale di Agropoli

Episodi sfociati in qualche caso in tragici finali. E sono proprio i familiari delle vittime di tali accadimenti ad essersi riuniti nel comitato “Isa” promosso dall’ex vicesindaco Elvira Serra. La donna è diventata ex proprio perché in consiglio comunale si è scagliata più volte contro l’amministrazione, contestando le scelte in materia di sanità. «Sono disposta a tutto pur di aver nuovamente un ospedale – dice – anche ad incatenarmi lì davanti o a costruire barricate. Fare politica sulla pelle della gente è un abominio, ma è quello che è accaduto in passato. I politici locali e regionali che tante parole hanno speso per l’ospedale – continua – possono modificare il piano sanitario e restituire la dignità ad Agropoli. Per le regionali si apre una nuova battaglia – conclude – ed io lotterò al fianco di chi avrà una sanità giusta come obiettivo primario».

Amministrazione: “sale operatorie primo passo”

«Stiamo lavorando per avere un pronto soccorso h24 e una riapertura totale – replica il sindaco Adamo Coppola – problemi strutturali non ce ne sono, ma soltanto per il personale medico e paramedico. A breve apriranno nuove sale operatorie, un passo verso il nostro obiettivo». Le sale operatorie, secondo i piani dell’Asl, saranno attive soltanto per piccoli interventi e per brevi degenze.

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