CAPACCIO PAESTUM. Brutta sorpresa per una famiglia capaccese che nei giorni scorsi si è vista recapitare una diffida di pagamento dal Servizio Elettrico Nazionale. Fin qui nulla di strano, se non fosse che la richiesta risalga a diciassette anni prima, ovvero al 2003. Nella lettera si precisa anche che in caso di mancato pagamento si provvederà ad interrompere il servizio.
La cifra da versare è di poco inferiore a 200 euro. La famiglia capaccese è andata su tutte le furie perché era certa di aver sempre versato il dovuto regolarmente, ma al contempo aveva difficoltà a dimostrarlo poiché non possedeva più la ricevuta del pagamento risalente a quasi vent’anni prima. Si è dovuta così rivolgere ad un avvocato dal quale ha ricevuto rassicurazioni, considerato che anche le richieste di pagamento per le bollette hanno dei tempi di prescrizione.
Conservare le ricevute di pagamento delle bollette è importante per evitare il pericolo di pagare due volte, in caso di contestazione del pagamento. Nonostante ciò, arriva il momento in cui il credito cade in prescrizione e non si è più obbligati a darne alcune dimostrazione. Se in precedenza il termine di prescrizione per le spese domestiche era di cinque anni, con la Legge di Bilancio 2018 i fatti sono cambiati. Dal 2 Marzo 2018, infatti, è entrato in vigore un nuovo termine di prescrizione: tutte le bollette emesse hanno, ad oggi, una prescrizione biennale, quindi di solo due anni.