A Giungano l’integrazione si promuove anche grazie all’agricoltura

Tre i ragazzi africani che hanno partecipato al Corso di Potatura dell'Olivo a Vaso Policonico

Di Talia Mottola

Il 25 e 26 gennaio, a Giungano, si è tenuto il secondo Corso di livello base di Potatura dell’Olivo a Vaso Policonico a cura del docente Giorgio Pannelli, direttore della Scuola di Potatura dell’Olivo, coordinato da Luca Lancuba e dall’agronomo Leonardo Feola. Promosso dalla Confagricoltura di Salerno, dalla PELLENC Italia e dalla droneXitalia, il corso (che ha fornito ai partecipanti aggiornamenti di tecnica colturale finalizzati al miglioramento quali-quantitativo della produzione olivicola, migliorando la professionalità della potatura, da terra e con l’esclusivo utilizzo di attrezzatura manuale e/o meccanica, fissa e/o telescopica) ha visto la partecipazione di più di 60 persone.

Tra loro, anche tre ragazzi africani della Coop. Soc. R-Accogliamo di Campagna, con l’intento di integrarsi nelle zone a manodopera deficitaria.

«A questi corsi partecipano persone “interessate”, “disperate” o “interessate perché disperate”, condizioni legate alla volontà di conoscenza e crescita di un settore chiave dell’agricoltura italiana, e ancor più campana e salernitana, in considerazione dell’elevata presenza di ulivi, anno per anno destinati a un progressivo abbandono, nonostante la ricchezza varietale di questo panorama olivicolo», ha dichiarato Giorgio Pannelli. Dopo l’ascolto in aula, si è messo in pratica quanto appreso, su campo, sempre sotto la guida di Pannelli. Alessandro Menicacci, della PELLENC Italia, ha fornito una dimostrazione pratica dell’utilizzo dei più innovativi strumenti che agevolano la potatura. Con la droneXitalia si è compresa l’utilità dell’utilizzo di velivoli che permettano di fornire un taglio d’insieme dell’oliveto dall’alto. «Il settore olivicolo salernitano si affaccia ad un cambio di passo, grazie a operatori che si interessano finalmente alla cura degli ulivi e alla bontà dei loro frutti, alla migliore tecnica di trasformazione in olio e al riconoscimento dei parametri organolettici che ne conseguono, tutto promosso da azioni lungo l’intera filiera operate da associazioni di settore che, come la Confagricoltura di Salerno, coordinano persone e menti, evitando inutili e dannose interferenze», ha dichiarato, infine, Leonardo Feola.

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