Attualità

Ospedale di Agropoli: oltre al danno la beffa

Un manifesto della Regione Campania sullo stato della sanità posizionati dinanzi l'ospedale di Agropoli provoca rabbia e indignazione

Ernesto Rocco

20 Gennaio 2020

AGROPOLI. È stato un weekend di polemiche quello appena conclusosi ad Agropoli. A generare il malcontento di una buona fetta di popolazione, un manifesto affisso su dei tabelloni pubblicitari presenti proprio all’esterno dell’ospedale. Negli stessi la Regione Campania celebra il risanamento della sanità, uscita dal commissariamento dopo dieci anni. Il titolo, poi, è eloquente: “Sanità Campania a testa alta”.

Ospedale di Agropoli, manifesti e polemiche

Un paradosso se si pensa che i manifesti sono piazzati proprio all’esterno del presidio ospedaliero agropolese uno di quelli chiusi e mai più riaperti, almeno con le funzioni che richiede a gran voce il territorio. L’Ospedale Civile di Agropoli, nonostante le promesse e l’inaugurazione di un pronto soccorso fatta proprio dall’attuale Governatore Vincenzo De Luca (leggi qui), resta fuori dalla rete dell’emergenza e con soli 10 posti di medicina generale. Un ulteriore potenziamento è previsto a breve, ma comunque non servirà al nosocomio per rientrare nella rete dell’emergenza ed avere tutte i reparti necessari per le attività di pronto soccorso.

La protesta

Proprio per questo, giovedì scorso alcuni cittadini hanno protestato e contestato, in occasione dell’inaugurazione della caserma della Guardia di Finanza, il governatore De Luca, risultato poi assente all’evento. Ora, per molti, i manifesti della Regione Campania suonano come una beffa, un’offesa alla dignità del popolo agropolese.
Il clima si fa dunque sempre più infuocato, considerate anche le dure parole del sindaco Franco Alfieri che aveva criticato chi protestava per l’ospedale, generando ulteriore malcontento.

Ospedale di Agropoli: i commenti

Infinita tracotanza, prepotenza, arroganza, ma tanta ignoranza”, il commento dell’esponente della Lega, Gisella Botticchio.Cinque anni fa – ha aggiunto – lo scenario si presentò totalmente diverso, il popolo di Agropoli fu galvanizzato con promesse mai mantenute. Più che aquile erano avvoltoi. La Città di Agropoli alzerà la testa, difenderemo con i denti il nostro diritto alla salute e Combatteremo il sistema con tutte le nostre forze“.

Anche Roberta Oricchio, promotrice della protesta pro ospedale di Agropoli, si è mostrata indignata per i manifesti, definiti come “un’offesa per tutto il Popolo Agropolese e per tutte le vittime della non-sanità e della malapolitica locale”.

Mario Capo, già consigliere comunale e dirigente di Fratelli d’Italia, auspica che dopo i manifesti “i cittadini agropolesi inizino ad aprire gli occhi e a riprendersi un po’ di orgoglio e di libertà”.

Dure critiche anche dai sindacati che non risparmiano il sindaco Alfieri. “Dovrebbe fare un immenso mea culpa anzichè criticare il popolo agropolese che giustamente rivendica un ospedale vero e non un fantoccio elettorale”, dice Biagio Tomasco.Ci vuole spiegare di grazia di chi è la colpa della chiusura? Forse della sua testardaggine nel volere a tutti i costi l’ospedale nella rete dell’emergenza anzichè accontentarsi del polo oncologico previsto che poi è finito a Pagani con i relativi investimenti milionari che tanto avrebbero potuto fare anche per l’economia cittadina? E’ troppo facile sparare al bersaglio grosso quando invece la verità è che il fallimento politico da lui generato ha un nome e un cognome. Il suo”, conclude.

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