AGROPOLI. Quale sarà il futuro del Lido Azzurro? A porsi la domanda il consigliere comunale Agostino Abate. Nell’ultimo consiglio comunale l’esponente della minoranza ha proposto il quesito anche all’amministrazione, sottolineando che “Per come configurato attualmente, il Lido Azzurro è una bruttura”. Il sindaco Adamo Coppola ha replicato che “gli uffici stanno studiando la soluzione migliore”. Insomma l’Ente è pronto finalmente ad intervenire nella piccola baia posta ad est del rupe su cui sorge il centro storico.
Lido Azzurro, storia di un disastro annunciato
I lavori al Lido Azzurro vennero avviati nel 2014 con un progetto da 4 milioni di euro. Le opere avrebbero dovuto evitare l’erosione costiera che minacciava via Kennedy e garantire l’infoltimento del tratto sabbioso. Ciò attraverso la creazione di una barriera emersa che sarebbe dovuta servire anche per prendere il sole e fare una passeggiata con vista sulle grotte poste alla base del promontorio.
Di fatto, già un anno la conclusione degli interventi, si videro gli effetti drammatici delle opere. L’erosione fu solo parzialmente limitata e si creò un accumulo eccessivo di posidonia. La presenza di questa pianta marina in decomposizione oltre che rovinare il paesaggio sprigionava nell’aria odori nauseabondi. Ecco, allora, che nel 2017 si avviò un secondo intervento per aprire dei varchi nella barriera esistente. Obiettivo? Creare un effetto pompa idrovora che avrebbe dovuto spingere fuori dalla baia del Lido Azzurro la posidonia. Qualcuno, come il geologo Franco Ortolani, mostrò delle perplessità e in effetti l’intervento servì a poco benché promosso come risolutore di tutti i problemi.
I nuovi progetti
Ora si spera in un nuovo intervento per il Lido Azzurro. A spiegarlo più nel dettaglio è stato l’ex assessore al demanio Eugenio Benevento. “Alcuni mesi fa con l’ufficio demanio emerse la possibilità di eseguire delle opere per risolvere qualcosa che neanche a noi piace come intervento logistico e strutturale”, ha detto.
“Abbiamo suggerito delle piccole modifiche da fare – ha aggiunto – ma queste necessitano di studi e analisi tecniche e scientifiche”. Ma quali sono le opere che si programmano? Si è pensato di realizzare una barriera semi sommersa per evitare l’accumulo di alghe e uno sblocco della banchina per consentire il deflusso. Al momento si tratta solo di idee poiché, come ha spiegato l’assessore Benevento, “tutto questo privo di un studio scientifico che ci confermi la correttezza”.