SACCO. Scendere nella gola del Sammaro è come entrare nelle viscere della terra da dove, invece del fuoco, sgorga acqua limpida e fresca che leviga le rocce calcaree del fondo rendendole candide e scivolose. Lo spettacolo è sublime nella sua selvaggia bellezza ed offre sensazioni irripetibili. Ecco perché il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ha deciso di intervenire per opere di manutenzione della zona.
L’area delle Sorgenti del Sammaro rappresenta un luogo da riqualificare, valorizzare e promuovere. Dopo un sopralluogo congiunto al quale erano presenti il sindaco di Sacco, Franco Latempa, il presidente del Parco Tommaso Pellegrino, il direttore Gregorio Romano e il responsabile dell’area tecnica, l’Ente si è assunto l’onere di stanziare 23mila euro. In particolare con questa somma sarà possibile acquistare le attrezzature necessarie alla sistemazione dell’area.
Spetterà al Comune attuare gli interventi e in particolare procedere al ripristino, l’adeguamento e la sistemazione dei sentieri e delle aree attrezzate esistenti, attraverso l’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica e di materiali reperiti in loco.
Il Sammaro è un fiume che nasce da acque sorgive perenni alla falde del Monte Purolo, nel comune di Sacco, per poi confluire prima nel Ripiti, poi nel Fasanella e infine nel Calore salernitano.
Le sorgenti del Sammaro sono situate nella parte terminale di una gola, una grande “spaccatura” nella roccia calcarea lunga circa 1600 metri, sovrastata da un ponte in cemento alto oltre 150 metri.