Dalla”blue line”in Libano il Natale dei due coniugi-commilitoni Valentina e Vincenzo

Sulla prima pagina della "Stampa" la storia di Valentina Caruso e Vincenzo Paduano

Di Antonio Pagano

Sulla prima pagina de “La Stampa“, nell’edizione odierna, le storie dei soldati che portano l’Italia nel mondo con coraggio anche nel periodo delle feste natalizie; tra queste troviamo il racconto dell’inviato a Beirut Nicola Pinna del Natale trascorso dai due coniugi-commilitoni a Sciama a guardia della “blue line” in Libano.

Si tratta di Valentina Caruso, CaporalMaggiore scelto, originaria di Casal Velino e del marito Vincenzo Paduano, Primo CaporalMaggiore, originario di Napoli, entrambi militari dell’Esercito, entrambi impegnati nella stessa missione, quella Unifil, in Libano. Incarichi diversi e poco tempo libero tengono a distanza marito e moglie, anche se entrambi vivono nella stessa base. 

«Ci sono giorni che non riusciamo neanche a vederci – racconta il marito – Ma quella di partecipare a questa missione in Libano è stata una scelta precisa e condivisa, perché siamo convinti dell’importanza del nostro compito». Impegni lavorativi a parte, almeno per i due coniugi-commilitoni il Natale è stato un po’ meno nostalgico. Famiglia riunita, anzi molto allargata, visto che nell’operazione voluta dall’Onu l’Italia impiega da 13 anni più di mille militari. La missione è precisa: controllare giorno e notte la famosa “blue line”, l’area che delimita i territori di Libano e Israele. Pattuglie e sorveglianza servono per evitare tensioni, per assicurare il rispetto degli accordi internazionali e fermare eventuali sconfinamenti.

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