Sapri: pino abbattuto dal maltempo diventa opera d’arte

Un'opera d'arte realizzata con il legno del pino abbattuto lo scorso febbraio dal maltempo. A realizzarla il maestro Antonio Polito

Di Fiorenza Di Palma

SAPRI. Abbattuto dall’apocalisse, il pino diventa un’opera d’arte. Era il 29 febbraio scorso quando il maltempo colpì violentemente Sapri provocando ingenti danni al patrimonio pubblico e privato. Le forti raffiche di vento abbatterono diversi alberi, tra cui un grosso pino situato nello spazio antistante il municipio. La pianta nel cadere impattò contro un’automobile, distruggendola. Dopo la conta dei danni il Comune di Sapri provvide a mettere in sicurezza la zona, lasciando però un vuoto lì dove un tempo era presente il pino secolare.

L’opera d’arte del maestro Antonio Polito

A distanza di un anno, quel che resta di quell’albero è stato trasformato in un’opera d’arte grazie alle sapienti mani dello scultore Antonio Polito. Il legno del pino è stato sapientemente modellato fino a creare una scultura rappresentante il toro marino che appare sullo stemma della città. Oggi in molti sono lì ad ammirarlo.

“Sono ancora vive nella nostra memoria le immagini del 29 febbraio scorso, quando durante una disastrosa bufera cadeva anche un pino secolare in villa comunale – spiega il sindaco Antonio Gentile – Oggi una piccola parte di quel pino torna, sotto una nuova veste, ad adornare la villa grazie all’opera del maestro scultore Antonio Polito che con quello stesso legno ha realizzato una statua raffigurante il toro marino contenuto nello stemma della città”.

Il pino abbattuto dal maltempo con cui è stata realizzata un’opera d’arte

Novità nello staff del sindaco

L’opera d’arte realizzata dal maestro Polito non è l’unica novità di questi giorni. Il primo cittadino, infatti, ha annunciato l’ingresso nel suo staff con la funzione di consulente gratuito in tema di programmazione e gestione del verde pubblico, di Biagio Scanniello.

“Da oggi grazie al suo sapiente contributo sono certo che riusciremo a curare sempre meglio le nostre piante e il nostro ambiente”, dice Gentile.

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