Castellabate: molestie ai vicini, condannato stalker

L'uomo perseguitava un'intera famiglia. L'ha costretta a vendere casa e trasferirsi in un comune limitrofo: dopo sei anni la condanna

Di Ernesto Rocco

CASTELLABATE. A distanza di sei anni dalla prima denuncia, il giudice monocratico del Tribunale di Vallo della Lucania, Benedetta Rossella Setta, ha condannato un uomo alla pena di un anno e quattro mesi di reclusione per reati persecutori e lesioni personali. La sentenza è arrivata nella giornata di ieri. L’uomo, M.G., 67 anni, dovrà anche risarcire i danni, patrimoniali e non, in favore delle parti civili costituite in giudizio, rappresentate dall’avvocato Nicola Bonora.

Stalker condannato: i fatti

I fatti hanno inizio nel 2013. Lo stalker, rientrato nel proprio paese di origine dagli Stati Uniti dove si era trasferito da giovane, era un vicino di casa delle vittime. Dopo aver frequentato una coppia di coniugi, si era invaghito della donna (F.M.), molto più giovane di lui, ed aveva dichiarato alla stessa di essersi innamorato e di voler intraprendere una relazione con lei. Respinte con fermezza e stupore le avances dell’uomo, era iniziato il calvario della vittima prima e dell’intero nucleo familiare poi. Decine di telefonate al giorno sull’utenza mobile e fissa, appostamenti, pedinamenti e, infine, un’aggressione fisica che aveva provocato gravi lesioni personali sia alla donna sia al marito (M. C.).

Decine le denunce sporte dai coniugi all’Autorità Giudiziaria. Nelle more del giudizio, la famiglia era stata costretta addirittura a vendere la propria abitazione ed a trasferirsi da Castellabate ad un paese limitrofo per ritrovare la serenità perduta. Oggetto di molestie da parte dello stalker era stata anche la figlia minorenne della coppia. Lo stalker era stato già sottoposto in pendenza del processo a misure cautelari (divieto di avvicinamento prima e, avendo violato la misura, arresti domiciliari in seguito). Ora è arrivata la condanna di primo grado.

Il Tribunale ha disposto il risarcimento del danno non patrimoniale in favore di tutti i componenti del nucleo familiare, condannando lo stalker al pagamento di una somma a titolo di provvisionale, rimettendo al giudice civile la quantificazione definiva.

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