ROSCIGNO. Un “infermiere di comunità” per garantire assistenza nelle aree interne a quelle persone che spesso hanno difficoltà a spostarsi o hanno bisogno di avere personale sanitario a disposizione senza andare troppo lontano. E’ stata questa la proposta lanciata dal sindaco di Roscigno, Pino Palmieri, nell’ambito della Conferenza dei Sindaci dell’area interna “Cilento Interno”. L’assemblea ha dato il via libera alla proposta. Ma di cosa si tratta?
Cos’è l’infermiere di comunità
L’obiettivo è rafforzare l’assistenza territoriale attraverso l’istituzione di un infermiere di comunità o di famiglia. Questo svolge l’attività anche al domicilio della persona bisognosa di cure o della sua famiglia. Questa figura avrà il compito di fare da raccorto tra l’anziano o il malato cronico e la rete di professionisti della sanità. Un modo per migliorare la qualità della vita e diminuire i casi di cronicizzazione e ospedalizzazione.
Tale proposta del sindaco Palmieri coincide con il modello di rete sanitaria previsto per le aree interne dall’Asl Salerno. Il ruolo dell’infermiere deve divenire centrale.
“Mi fa piacere che la mia proposta di istituire la figura dell’infermiere di comunità sia uno degli assi portanti del piano approvato, con la richiesta di stanziamento per 540.000 euro sulla legge di stabilità”. Lo ha detto il primo cittadino Pino Palmieri a margine della conferenza dei sindaci.
Cos’è l’area interna Cilento Interno?
L’Area Cilento Interno è un’associazione di comuni che raggruppa Roccadaspide (Comune capofila), Aquara, Bellosguardo, Campora, Cannalonga, Castel San Lorenzo, Castelcivita, Castelnuovo Cilento, Ceraso, Controne, Corleto Monforte, Felitto, Gioi Cilento, Laurino, Magliano Vetere, Moio della Civitella, Monteforte Cilento, Novi Velia, Orria, Ottati, Perito, Piaggine, Roscigno, Sacco, Salento, Sant’Angelo a Fasanella, Stio, Valle dell’Angelo, Vallo della Lucania.
L’associazione ha lo scopo di rappresentare di promuovere l’elaborazione di una Strategia d’Area, di rafforzare i metodi e l’efficacia della concertazione territoriale, mirando ad un più ampio coinvolgimento di tutti i partner locali. E ancora di adeguare l’azione e l’organizzazione amministrativa dei Comuni, favorendo al contempo il raggiungimento di più avanzati standard di funzionalità.
I 29 Comuni agiscono quindi di comune accordo negli ambiti dell’istruzione, della sanità, dei trasporti, delle infrastrutture digitali, del ciclo integrato dei rifiuti.