CAMEROTA. “Dopo la nostra tempestiva segnalazione telefonica del 2 dicembre scorso la Capitaneria di porto di Marina di Camerota ha provveduto a porre il 5 dicembre i sigilli a tutto il cantiere dove con mezzo pesante si stava gravemente compromettendo l’area demaniale protetta (Sic e Zps nel Parco nazionale) prospiciente un camping alla Cala del Cefalo”. A dirlo l’attivista per l’ambiente Paolo Abbate.
“La mareggiata del 12 novembre scorso aveva portato allo scoperto spesse massicciate di cemento su cui poggiavano casotti in legno vista mare, collocati nella pineta e tubi di gomma provenienti dai medesimi. Tubi che sarebbe molto utile e importante sapere a cosa servissero, ricorda Abbate.
L’attivista rivendica il suo ruolo: “Questi probabili abusi su area protetta del Parco erano rimasti ancora ignoti alle autorità competenti, ma grazie alla segnalazione la Capitaneria di Marina è subito intervenuta bloccando con sequestro preventivo i lavori suddetti”.