Alle ore 16:00 del 16 dicembre p.v., presso la Sala Convegni dell’Oasi Fiume Alento, a Prignano Cilento verrà presentato e discusso il libro in oggetto in presenza dell’autore, Goffredo Locatelli, e con la partecipazione come relatori del Prof. Giuseppe De Rita, Presidente del CENSIS ed editorialista del Corriere della Sera, del Prof. Massimo Adinolfi, professore di Filosofia Teoretica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II ed editorialista del Mattino, del Prof. Attilio Belli, già professore di Urbanistica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II ed editorialista del Corriere del Mezzogiorno, dell’Avv. Franco Chirico, presidente del Consorzio di Bonifica Velia. Concluderà l’On.le Piero De Luca, deputato della Camera dei Deputati della Repubblica.
Il libro ripercorre la storia dell’impegno in gran parte solitario dell’Avv. Chirico che alla guida di due piccoli enti, il Consorzio di Bonifica Velia e il Consorzio Irriguo di Vallo della Lucania, oltre ad aver dotato il territorio di un imponente patrimonio infrastrutturale – sei dighe, quattro impianti di distribuzione irrigui su 7 mila ettari; la sicurezza idraulica della piana dell’Alento, la rete scolante e quella interpoderale, 7 centrali idroelettriche, l’Oasi ambientale Fiume Alento, ha realizzato e avviato una pluralità di soggetti no profit, innovativi ed inconsueti, che hanno valorizzato le risorse locali: l’acqua piovana, l’agricoltura, i beni ambientali, storici ed umani del Cilento centrale.
In oltre 40 anni di attività il Cilento è stato dotato anche di un patrimonio immateriale importante, che comprende società controllate operative, come Idrocilento e la Fondazione Alario, e che nel suo insieme costituisce una struttura tecnica di qualità a servizio del territorio e delle istituzioni locali che è in grado di elaborare programmi e progetti e di raggiungere risultati concreti.
I due Consorzi hanno operato per decenni in silenzio, senza curare molto la propria immagine all’esterno, senza pubblicizzare la propria azione, per cui il volume colma un vuoto informativo. Fornisce un quadro che consente di prendere atto che gli amministratori degli enti hanno lavorato in nome, per conto e nell’interesse dei consorziati e del territorio, mettendoci molto impegno, passione civile, e senso di responsabilità.
Nel libro viene delineato, in particolare, un piano territoriale integrato e sostenibile di lungo periodo – denominato “Parkway Alento” – che comprende una pluralità di scelte decisive per lo sviluppo del Cilento Centrale, che comprende il territorio di 23 Comuni e una popolazione di oltre 40mila abitanti.
E’ la prima volta che viene condiviso un piano di azione di lunga durata per l’intera area del vasto bacino idrografico. Non più, dunque, iniziative isolate a pioggia, slegate fra loro, ma una serie di interventi coordinati, che riguardano il turismo rurale, l’agricoltura, la produzione culturale, la formazione, nonché l’obiettivo della “Città verde”, quale assetto urbanistico ideale dell’area. Questi obiettivi fanno parte di un Accordo-quadro sottoscritto dall’Ente Parco Nazionale del Cilento, da 2 Comunità Montane e da 23 Comuni il 30 luglio 2016, che testimonia l’alto grado di responsabilità, maturità e condivisione di questo territorio.
Per attuare il piano è necessario ora l’intervento della Regione Campania affinché sostenga concretamente il piano con adeguate risorse finanziarie, trasformando l’Accordo-quadro in un Accordo di Programma o in I.T.I. che potrebbe anche essere integrato con quello dell’area costiera Salerno – Piana del Sele, rafforzando così un’area molto vasta della parte meridionale della Provincia di Salerno. Un’area dotata di grandi risorse e potenzialità, ma da riorganizzare e valorizzare adeguatamente.
La lettura di “Oltre l’Alento” costituisce un’occasione di scoperta e di riflessione per tutti i cilentani che possono prendere atto della storia esemplare di due piccoli enti pubblici ben amministrati, nonché del valore strategico del piano territoriale sostenuto dal partenariato istituzionale locale. Fornisce gli elementi necessari per valutare il lavoro, gli sforzi e i sacrifici fatti per conseguire i risultati acquisiti, nonché l’amara consapevolezza delle occasioni perdute e il rammarico per le cose che si sarebbero potuto fare e non si sono fatte. Al contempo il libro consente di comprendere meglio la situazione presente e di tracciare una rotta per il futuro, fornendo l’indicazione delle “cose da fare” per dare impulso all’occupazione e innescare un processo di sviluppo economico autopropulsivo sostenibile.
Il Cilento ha un potenziale inespresso che è enorme. Va solo accompagnato dalla Regione per aggiungere alle tante “cose fatte”, gli interventi indicati nel piano tra cui la Lung’Alento, in fregio al fiume, il cui progetto esecutivo è prossimo ad essere inviato alla Regione per il finanziamento. Per conseguire una crescita sostenibile è necessario unire le forze, muoversi insieme, condividere la strategia e il pacchetto di interventi. Tutti devono fare la loro parte per vincere la sfida, far progredire l’economia locale ed assicurare un futuro dignitoso alle future generazioni. In questo percorso collettivo, un ruolo di accompagnamento importante avranno la politica e le istituzioni, a tutti i livelli, se sapranno svolgere in modo costruttivo e competente la loro missione di servizio alla cittadinanza e al bene comune.