“Sono trascorsi 16 mesi dalla chiusura dei termini del bando per finanziare due misure per le giovani imprese nel settore dell’agricoltura, con finanziamenti rispettivi di 90 milioni e di 40 milioni, eppure chi gestisce questi soldi, da Franco Alfieri prima a Nicola Caputo poi, non si è affatto preoccupato di redigere le graduatorie definitive. Ad oggi, su 2650 domande ammesse a finanziamento, le erogazioni riusciranno a coprirne appena un terzo del totale. Migliaia i giovani imprenditori che hanno pieno diritto a ottenere quei fondi e che per questo hanno impegnato risorse, indebitandosi fino al collo, si trovano ora sulla strada di un fallimento certo”. Così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle a margine del question time in aula.
“Al danno – sottolinea Cammarano – si aggiunge la beffa. Tra i requisiti di partecipazione al bando viene infatti indicato l’insediamento per la prima volta in un’azienda agricola da parte di colui che la gestisce. Chi dunque viene ammesso al finanziamento, pur non percependo neppure centesimo, perderà questo requisito e non potrà più partecipare ad alcun bando della stessa tipologia. Per pura sciatteria organizzativa, come ha confermato in aula l’assessore Chiara Marciani, questa giunta regionale è stata in grado di produrre la più grande sacca di precariato agricolo legalizzato dal Dopoguerra a oggi”.