CAPACCIO PAESTUM. Sono 750 le strutture ricettive “fantasma” sul territorio di Capaccio Paestum. Sono state individuate tramite il software di cui il Comune si è dotato circa un anno fa per affrontare e reprimere il fenomeno del cosiddetto “abusivismo ricettivo”, ossia l’esistenza di strutture irregolari, che non risultano al Comune come strutture ricettive, non registrano le presenze e non pagano le relative tasse tra cui la tassa di soggiorno. Si tratta nella maggior parte dei casi di case che vengono date in affitto per l’estate.
Il software consente di risalire alle strutture ricettive abusive tramite il controllo ed il confronto degli annunci sulle piattaforme online (molti di queste attività, pur essendo abusive, si promuovono su siti dedicati al turismo e alle prenotazioni), mostrando in tempo reale sulla mappa del territorio comunale la posizione esatta delle attività ricettive, sia regolari che abusive e fornendo tutte le informazioni necessarie per identificarle. Effettuata la mappatura, in questi giorni sono partiti anche gli accertamenti.
Se n’è parlato ieri nel corso dell’incontro convocato dall’amministrazione comunale per discutere degli aumenti relativi all’imposta di soggiorno già approvati dalla Giunta e che dovranno essere sottoposti al vaglio del Consiglio comunale in programma oggi pomeriggio. Il responsabile del settore Turismo Antonio Rinaldi ha spiegato che le nuove tariffe si adeguano a quelle già in vigore in altre località turistiche della provincia di Salerno. Il sindaco Franco Alfieri ha rassicurato che all’aumento corrisponderà un miglioramento dei servizi.
Proprio questa, infatti, è la finalità dell’imposta di soggiorno: finanziare servizi per il turismo. «Non è concepibile un lungomare senza illuminazione, dove non è possibile intrattenersi di sera. Entro il prossimo anno intendiamo consegnarvi il primo tratto di lungomare. – ha spiegato il primo cittadino Franco Alfieri – Abbiamo progetti per la pineta, elimineremo la sosta delle auto a ridosso della spiaggia. Vogliamo abbellire il paese, daremo i servizi che mancano».