Potrebbe sfociare in una denuncia l’episodio accaduto ieri presso l’ospedale di Agropoli. Una bimba di due anni è stata trasportata al pronto soccorso dai familiari con una ferita alla testa dalla quale perdeva molto sangue. Tuttavia, giunta presso il nosocomio agropolese, i medici non hanno potuto far altro che consigliare ai parenti di trasferirla a Vallo della Lucania, vista l’assenza di un chirurgo e forse di una sala operatoria dove poter praticare le cure del caso.
“Abbiamo chiesto di chiamare un’ambulanza ma neanche questo è stato possibile. L’unica cosa che è stata fatta è stata quella di applicare un cerotto che è caduto poco dopo”, dice un familiare. La bimba, quindi, è stata trasportata in auto al pronto soccorso del “San Luca” di Vallo della Lucania dove è stata sottoposta alle cure del caso.
Benché sia descritto come un pronto soccorso, l’ospedale di Agropoli resta fuori dalla rete dell’emergenza e non è in grado di eseguire tutti gli interventi richiesti dall’utenza che vi accede. Proprio per questo l’Asl Salerno ha previsto un ulteriore potenziamento che prevede anche l’attivazione delle sale operatorie, ma al momento non si sa con certezza quali siano i tempi.
“Se non è possibile offrire tutte le prestazioni – accusa un familiare della bimba – non dovrebbe chiamarsi pronto soccorso. Cosa sarebbe successo se avesse avuto una patologia più grave?”. In effetti più utenti, credendo che la struttura sia in grado di svolgere tutte le prestazioni, vi si recano anche per situazioni gravi. Di fatto il personale non può offrire tutte le prestazioni necessarie tipiche di un pronto soccorso.